Uno sprint di rabbia. La grinta dei giorni migliori. Un urlo scaccia fantasmi all’arrivo e un dopo gara pieno di sorrisi e selfie con i fan. Al Grand Prix di Brescia il mezzofondo con ogni probabilità ha definitivamente ritrovato il talento di Gaia Sabbatini. Il crono è superiore rispetto a quelli delle uscite precedenti (Nancy 4’04″79 e Turku 4’05″46) che avevano sancito il ritorno ad alto livello. Ma il 4’07″41, per come è venuto fuori con gli ultimi 250 metri da dominatrice, vale però oltre alla vittoria in volata sulla canadese Gabriela DeBues-Stafford, una nuova iniezione di fiducia e tanti punti ranking per inseguire il sogno dei mondiali.
Un sogno che solo nove mesi fa sembrava destinato a restare tale per la portacolori delle Fiamme Azzurre, appiedata prima da una stagione da dimenticare, condizionata da problemi fisici e personali culminati con la mancata partecipazione a Europei di Roma e Olimpiadi di Parigi, e poi dal necessario intervento chirurgico alla gamba sinistra cui si era sottoposta a Pescara per risolvere il morbo di Haglund.

Risalire la corrente e tornare a sgambettare non è stato facile per la 26enne abruzzese, che a un certo punto aveva anche balenato l’ipotesi di mollare tutto, mentre impietosi arrivavano i giudizi dal popolino dei social pronti a puntare il dito sulla sua attività di influencer.
Ma Gaia Sabbatini è una testa dura, proprio come il suo allenatore Andrea Ceccarelli. Insieme sono riusciti a fare quadrato e a ripartire, con nuovi stimoli e nuove metodologie, a cominciare dal ricorso – per certi versi forzato – ai lavori alternativi come il nuoto che finalmente hanno dato i frutti sperati.
Andrea, possiamo dire che Gaia è tornata quella di un tempo?
“Non sono sorpreso dei suoi risultati. Gara dopo gara, mi aspetto grandi riscontri cronometrici perché è in eccellenti condizioni. Basti vedere cosa è stata capace di fare negli ultimi metri ieri a Brescia”.

E pensare che il 2024 si era concluso con il morale sotto i tacchi.
“Non è stato semplice ripartire dopo l’operazione. Ci è voluta tanta pazienza e abbiamo capito che bisognava trovare degli stimoli nuovi. E’ stato fatto un grande lavoro di gruppo, che ha coinvolto anche il mental coach Marco Naman Borgese e il nutrizionista Alfonso Presutto. Gaia era uscita a pezzi dalla stagione scorsa. Aveva bisogno di scacciare parecchi fantasmi. Adesso vedo davanti a me un’atleta nuova e per certi versi inesplorata. E’ anche più magra, ma il cibo non è più stressante per lei come un tempo”.
Spiegaci la svolta del nuoto.
“Gaia ha dovuto aspettare quattro mesi prima di ricominciare a correre. Allora abbiamo coinvolto nel nostro progetto Andrea Palloni, l’ex tecnico di Alessia Filippi e direttore tecnico delle Fiamme Gialle per la sezione nuoto. Quando Gaia ha cominciato con i lavori specifici in acqua dopo l’idrokinesiterapia, non riusciva a superare il km. Ci ha messo un po’ per adattarsi ma poi è arrivata a fare diverse sedute da due ore, lavorando in zona 1 e 2. Fino a febbraio, ha nuotato tutti i giorni per due mesi e mezzo ad alta intensità, mentre nella seconda sessione giornaliera si dedicava a palestra e stretching. Abbiamo riacceso così il suo motore aerobico”.
E poi?
“Ha lavorato anche con l’Alter-G, il tapis roulant a gravità zero che è stato acquistato dalle Fiamme Gialle. Quindi ha cominciato a fare i normali lavori di forza ed è tornata a correre alle porte della primavera”.

Quanto è lontano il 4’01” della Gaia Sabbatini che tutti abbiamo conosciuto?
“L’unico arrabbiato dopo il traguardo di Brescia ero io. So che vincere un meeting è molto importante, ma se ci fosse stata una gara più tirata avremmo sicuramente assistito a un altro crono rispetto al 4’07”. La Gaia di oggi vale il personale”.
Serve solo aspettare la gara giusta…
“Intanto ne mancano due per ricostruire il ranking che a fine 2024 si era per lei azzerato. Tra Turku, Nancy e Brescia ha sicuramente fatto tanti punti, ma a me piace sempre pensare che per andare ai mondiali bisogna fare il minimo (4’01″50, ndr)”.
Gaia torna in pista già sabato pomeriggio.
“Corre in Diamond League al Meeting di Londra sul miglio. Poi farà gli 800 del Pegaso Meeting di Firenze e i 1500 dei Campionati italiani a Caorle”.
foto Grand Prix Brescia e Facebook Gaia Sabbatini