Dalla certezza Coiro alla ritrovata Zenoni: traffico intenso tra le corsie degli 800 donne

Ieri ci siamo occupati della rinascita sportiva di Gaia Sabbatini nei 1500 metri. Oggi restiamo ancora sul mezzofondo femminile, settore che sta dimostrando eccezionale vitalità ormai da mesi guidato dalle imprese di Nadia Battocletti, per parlare degli 800 femminili. Il livello è davvero altissimo e la barriera dei 2 minuti, per diverse atlete, non è più una chimera.

Al Grand Prix di Brescia si è confermata leader indiscussa della distanza Eloisa Coiro, di una costanza disarmante. L’allieva di Emilio De Bonis ha ormai acquisito una maturità e un’intelligenza tattica che le permettono di stazionare tra le migliori a livello europeo, anche grazie al consueto finale veloce.

Al “Gabre Gabric” Eloisa, la prossima settimana carta da giocare alle Universiadi di Bochum, ha realizzato il quarto crono in carriera (1’59″21) ed è già stata capace di correre sotto i 2 minuti per ben 12 volte nelle ultime tre stagioni, mentre in questo 2025 ha siglato anche il personale con 1’58″64 a Rabat.


Alle sue spalle sta arrivando il ciclone Marta Zenoni, tornata dopo anni tribolati a scatenare in pista tutto il talento che le è sempre stato riconosciuto a partire dalle categorie giovanili. In pochi giorni, la bergamasca è scesa per la prima volta in carriera sotto i 2 minuti per ben due volte. Prima a Watford (1’59″79), poi appunto a Brescia (1’59″45), salendo al quinto posto delle graduatorie all-time del doppio giro di pista, senza tralasciare il 4’01″52 nei 1500…

E dire che Marta, finalmente integra dal punto di vista fisico, continua a non legare molto con gli allenatori. Anche quest’anno ha già cambiato direzione tecnica, lasciando in aprile Roma e il romeno Lache Viorel per accasarsi in Inghilterra, a Cambridge, nel gruppo di Matthew Yates.

Ma c’è una sfilza di atlete che annunciano ulteriori progressi a stretto giro di posta. Prendete Serena Troiani: galvanizzata dalle gesta della gemella Virginia nei 400, ha letteralmente innestato il turbo: nelle ultime tre settimane, all’età di 29 anni, ha stampato i tre migliori tempi in carriera, con il PB a Lignano Sabbiadoro in 2’01″59.

Laura Pellicoro negli 800 metri con la maglia di Portland.


In prospettiva la più promettente è l'”americana” Laura Pellicoro, anch’essa attesa alle Universiadi da campionessa in carica di 800 e 1500 (Chengdu 2023) e quest’anno già due volte sui 2 minuti netti (2’00″84 a Eugene e 2’00″92 a Seattle): il botto è ormai solo questione di tempo…

Altro talento in crescita è quello della palermitana Maria Colajanni, di cui abbiamo raccontato in lungo e in largo la sua storia nelle scorse settimane. Quattro anni fa aveva smesso, poi è tornata in pista grazie al guru Gaspare Polizzi. Risultato? Il 2’00″71 di Bruxelles e tanta voglia di sgomitare per un posto in azzurro.

Maria Colajanni a La Spezia.


Per chiudere, due under 23 attualmente da 2’02” da tenere d’occhio già agli Europei di Bergen oggi al via: Federica Pansini e Gloria Kabangu. Senza dimenticare affatto Elena Bellò (in tre occasioni da 1’58”), proveniente da due stagioni non esaltanti e ripartita quest’anno dal 2’00″59 di Bydgoszcz come miglior riscontro cronometrico.

foto Fidal e Sportmedia

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