La missione impossibile non le è riuscita e non ci è andata nemmeno vicino. Ma Faith Kipyegon è in qualche modo da oggi ugualmente nella storia, perché ha saputo correre il miglio – in occasione del Breaking4 di Nike – con il crono di 4’06″42, un secondo e 22 centesimi meno del suo record del mondo stabilito due anni fa a Montecarlo.
Allo stadio Charlety di Parigi, dove nell’estate del 2024 aveva migliorato il primato mondiale dei 1500, la mezzofondista più veloce di tutti i tempi si è spinta ancora una volta oltre i limiti e, aiutata da un paio di lepri posizionate in modo strategico come uno scudo attorno a lei a scopi aerodinamici e dal resto della tecnologia che Nike le ha messo a disposizione (dalle scarpe, le Victory Elite Fk, alla tuta Fly Suit passando per il reggiseno FlyWeb stampato in 3D), ha fatto di tutto – in una serata evento dal punto di vista mediatico – a infrangere la barriera dei 4 minuti nei 1609 metri.
“È stata dura, ma sono così orgogliosa di quello che ho fatto e continuerò a provarci, a sognare e a perseguire grandi obiettivi – ha detto la keniana dopo il traguardo – Voglio dimostrare al mondo, e soprattutto alle donne, che bisogna avere il coraggio di provarci”.
Breaking4: i passaggi pianificati e quelli reali
Per vincere l’incredibile sfida, Faith Kipyegon avrebbe dovuto abbassare il precedente limite sulla distanza di oltre 7 secondi (in soli quattro giri di pista…) e correre a un ritmo di 2’29” al km.
Comparando i passaggi preventivati alla vigilia per compiere l’impresa e quelli effettuati in gara si evince come il cammino della keniana si sia già complicato parecchio a metà gara, quando agli 800 metri era indietro di oltre un secondo rispetto alla tabella di marcia. Un gap che ha mantenuto stabile fino ai 1000 metri, per poi pagare dazio inevitabilmente nell’ultima parte di gara.

Ecco i passaggi di Faith Kipyegon durante il Breaking4 di Nike:
200 metri: 30″07 (29″80 quello preventivato)
400 metri: 1’00″20 (59″70)
800 metri: 2’00″75 (1’59″30)
1000 metri: 2’30″70 (2’29″10)
1500 metri: 3’48″80 (3’43″70)
1609 metri: 4’06″42 (3’59″99)
Come riportato dalla rivista britannica Athletics Weekly, secondo un articolo accademico realizzato dagli scienziati dell’Università di Exeter che hanno analizzato la fisiologia di Faith Kipyegon, i tempi per correre il miglio sotto i quattro minuti non sarebbero maturi né per i parametri della keniana né, allo stato attuale, per quelli di ogni altra atleta donna.
La Kipyegon è stata finora la dominatrice dei 1500 e dei 5000 (la resistenza è dalla sua parte) ma per correre il miglio sotto i 4 minuti avrebbe dovuto coprire, di fatto, ciascuno dei quattro giri in meno di un minuto.
Significa chiedere tanto alla componente velocità: va ricordato come il personale di Faith negli 800 sia di 1’57″80. Passando in 1’59” (obiettivo peraltro non centrato) sarebbe stata già al massimo dello sforzo e avrebbe dovuto reggere per altri 800 metri quel ritmo. A ciò si aggiunge il passaggio successivo ai 2’29” ai 1000 (anche questo non centrato): ce l’aveva fatta lo scorso 26 aprile ma in quel caso non c’erano davanti a lei altri 500 metri da coprire come ieri a Parigi…
Il Breaking4 di Nike: uno show
Con il tentativo di Breaking4, Faith Kipyegon ha catalizzato per due mesi l’attenzione dell’atletica e del mezzofondo. In pista si è comunque superata, meritando gli applausi per una sfida che è un bellissimo messaggio per tutto lo sport e per quelli che vogliono migliorarsi con se stessi e superare gli ostacoli, anche quelli che appaiono impossibili.

Ad andare a segno è sicuramente la Nike, che ha organizzato un autentico show a uso e consumo degli spettatori di oggi, che sono quelli dei social e delle piattaforme streaming.
Una comunicazione pervasiva, efficace, capace di creare l’attesa anche con una docu serie su Prime e di mettere a disposizione dei follower anche dei nuovi prodotti.
Breaking4 di Nike è stato un evento fuori dagli schemi, che bypassa i meeting e l’atletica come l’abbiamo conosciuta finora. Una rivoluzione che ha mostrato solo la prima puntata.
foto di Nike