Filippo Vedana: testa ai 110hs con fiducia ma senza strafare dopo l’exploit invernale

Anche gli ostacoli alti sono in fermento. Se in campo femminile non si parla d’altro che di Alessia Succo, proprio nel giorno in cui ad Ancona la piemontese stabiliva il primato mondiale dei 60hs Under 18, Filippo Vedana, portacolori dell’Atletica Lecco Colombo Costruzioni, a Padova si prendeva il primato europeo di categoria nella stessa gara all’interno dei tricolori di prove multiple.

Con 7″59 Vedana è diventato il secondo atleta al mondo indoor della specialità. A undici centesimi dal primatista mondiale Sasha Zhoya. Che sarebbe anche il detentore del record continentale ma, ai tempi, rappresentava l’Australia.


Nello staff tecnico di Filippo Vedana ora c’è anche Mattia Folli

Ma chi è Filippo Vedana? In attesa di vederlo progredire sensibilmente anche nei 110hs, il lecchese si allena a Merate, nella pista di sempre, insieme al suo allenatore di sempre, Iulian Scutareanu. Da quest’anno, ad affiancarsi a un binomio che funziona, c’è anche Mattia Folli, l’allenatore di Matteo Togni, il talento bergamasco che tra gli under 20 è già sceso a 13″46.

L’ostacolista lombardo, alto 1,83 per 68 kg, vive a Robbiate e frequenta il Liceo Scientifico Agnesi a Merate. In famiglia lo sport scorre nel sangue di papà, cresciuto in montagna e amante dello sci di fondo. Fino a pochi anni fa, Filippo giocava a calcio, una delle sue grandi passioni (segue l’Inter), ma dopo i Giochi di Tokyo, quando era in terza media, è arrivato l’incontro speciale con l’atletica.

“Prima giocavo a pallone all’oratorio, ma non ero sicuramente un futuro campione – racconta Filippo Vedana – Dopo le Olimpiadi ho voluto cambiare e ho iniziato con l’Atletica Merate, società a cui devo molto. Nei primi mesi facevo mezzofondo, poi alto, multiple e il primo focus sugli ostacoli. Oggi credo che quello tra me e l’atletica sia stato un match azzeccatissimo”.

Filippo, che effetto ti ha fatto salire agli onori della cronaca con quel tempone di Padova?
“E’ stato qualcosa di inaspettato, se penso che quando ad Ancona avevo eguagliato il record italiano di Escalona (7″69) ero già molto felice. Mai all’inizio della stagione avrei immaginato un PB di questa portata, soprattutto nei 60hs. E’ una gara che mi ha sempre creato delle difficoltà”.

Filippo Vedana a Padova.


Di che genere?
“Non l’ho mai sentita mia. Faccio fatica a mettermi in moto, i primi due o tre ostacoli sono sempre stati ostici per me”.

Eppure sei stato capace di piazzare il secondo crono al mondo di sempre per un under 18.
“Scendere di dieci centesimi è stato qualcosa di eclatante. A Padova ero andato solo per divertirmi, dal momento che i 60hs erano inseriti nel contesto del pentathlon. Li ho presi un po’ sottogamba, sapendo che probabilmente sarei stato a una delle ultime uscite nelle prove multiple. In più si correva alle 9,20 del mattino. Quella spensieratezza è stata decisiva. Ero rilassato e fluido nell’azione”.

Dunque basta con le prove multiple?
“Almeno per quest’anno credo di sì. Parlando di outdoor, non credo che il decathlon sia fatto per me. Dieci gare sono troppe. I lanci non sono il mio forte. E dove mi alleno non ho la possibilità di preparare il salto con l’asta”.

Farai solo i 110hs?
“Saranno la priorità. Ma non disdegno i 400hs. Li ho già provati due volte quest’anno (stabilendo anche il personale, 55″27, ndr) in occasioni non proprio favorevoli e sicuramente posso lavorarci su”.

Vedana in maglia azzurra a Metz.
Vedana in maglia azzurra a Metz.

La stagione indoor si è chiusa con la tua prima chiamata in Nazionale per l’incontro Internazionale di Metz: vittoria e altro crono importante di 7″61.
“E’ stato emozionante indossare la maglia azzurra e correre di fianco a un atleta forte come il francese Lannurien. Il fatto che lui in batteria mi abbia battuto con 7″61 mi ha caricato tantissimo per la finale, dove sono riuscito a batterlo proprio con lo stesso tempo. Bella anche la trasferta, ho trovato un gruppo unito e di alto livello”.

Quella all’aperto è iniziata con il personale nei 110hs.
“Con 13″96 realizzato con ostacoli da 1 metro ho superato il crono fatto lo scorso anno con gli ostacoli da 91 cm. Un segnale incoraggiante”.

Le prossime gare?
“Domenica a Brescia e le altre sempre in regione, alternando i due tipi di ostacoli. Mi piacerebbe andare al Brixia NextGen ma non so se verrò convocato dal momento che quest’anno non ho ancora una gara con ostacoli da 91. Più avanti farò qualche uscita sulla velocità”.

Quali sono gli aspetti che state curando con la massima attenzione insieme ai tecnici?
“Credo di avere tantissimo da imparare in tutte le componenti del gesto tecnico. Al momento stiamo lavorando sulla seconda gamba e sulle frequenze tra un ostacolo e l’altro, non ci sto ancora comodo”.

Vedana con il tecnico Scutareanu.


Gli obiettivi per la stagione sono gli stessi di quelli fissati a inizio stagione o dopo Padova è cambiato qualcosa?
“Restare indifferenti a quello che è successo in inverno è senza dubbio difficile ed è normale pensare a puntare su qualcosa di più. Però stiamo cercando di non strafare e ricercare un progresso lineare. Non abbiamo stravolto gli allenamenti, sappiamo che se lavoreremo bene i risultati arriveranno. Sono fiducioso ma a quest’età è giusto anche che mi goda l’atletica senza bruciare necessariamente le tappe”.

Il tuo atleta di riferimento?
“Adoro Noah Lyles per il modo di caricarsi prima della gara. Ma se dovessi scegliere qualcuno che vorrei incontrare, allora dico Holloway”.

Chissà che un giorno Filippo Vedana…

Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *