La maratona azzurra perde una delle tre pedine designate a correre i mondiali di Tokyo. Sara Nestola non parteciperà alla rassegna iridata, complice un infortunio che l’ha costretta a chiudere anzitempo la stagione.
All’allieva di Stefano Baldini, medaglia di bronzo nella mezza agli europei di Bruxelles nello scorso mese di aprile, è stato di recente diagnosticato un edema osseo nella zona della branca pubica.
“Ero in ritiro a Livigno – racconta Sara ripercorrendo le ultime, difficili settimane – e dopo una corsa lenta ho avvertito un improvviso fastidio nella zona inguinale. Sono stata subito trattata dal fisioterapista della Nazionale, Cristian Bruno, che si trovava lì insieme agli azzurri della marcia, e pensavo di aver risolto. In realtà, dopo il primo trattamento appena ho ricorso, il dolore si è ripresentato e sia Cristian che Stefano mi hanno consigliato di fermarmi e approfondire subito con un esame in modo da non perdere tempo”.

Gli esami a Roma e con la dottoressa Ferrario
Sara, con il supporto della Fidal, ha lasciato il ritiro in Valtellina ed è tornata a Roma, dove al Coni si è sottoposta a una risonanza magnetica in cui le è stata inizialmente riscontrata una pubalgia. Ma c’era qualcosa di più e la reggiana che nel dicembre scorso ha debuttato sulla distanza regina alla maratona di Valencia con 2h29’12” l’ha scoperto dopo una visita effettuata martedì scorso con la dottoressa Antonella Ferrario. Tutta la branca pubica di destra, che comprende anche inguine, pube e cresta iliaca, era in sofferenza a causa di un edema osseo “che per fortuna non ha provocato microfratture”.
“La delusione è innegabile – spiega al telefono – ero in piena preparazione per la maratona dei mondiali e avevo fatto volumi importanti, toccando anche i 190 km settimanali. Il mio fisico evidentemente ha sollevato un campanello d’allarme, ma quegli allenamenti una maratoneta deve imparare a farli se vuole preparare un mondiale. Peccato perché stavo facendo dei lavori molto divertenti in altura ed era venuto a seguirmi da vicino anche Stefano”.
La Nestola, dopo dieci giorni di stop assoluto, è tornata a Rubiera e ha già cominciato la riabilitazione e degli esercizi di rinforzo utili alla zona infortunata. Non farà lavoro aerobico alternativo (come il nuoto) per sfiammare al 100% la branca e attendere il verdetto della prossima risonanza fissata per il 20 agosto che potrebbe poi darle il via libera per riprendere a correre e pianificare gli impegni autunnali sulle distanze più brevi.

“Nonostante quest’infortunio che mi impedirà di essere presente ai mondiali, per me è stato un 2025 molto positivo. Rifarei tutto per la maratona che stavo preparando e nel percorso di recupero che mi aspetta in queste settimane porterò ancora dentro la grande spinta che mi ha dato la medaglia agli Europei di Bruxelles”.
Le italiane per la maratona iridata restano due
Per la maratona dei mondiali, l’azzurra non sarà rimpiazzata da altre atlete. Nessuna, oltre alle convocate e a Sofiia Yaremchuk, che ha rinunciato alla trasferta iridata, è dentro al ranking o in possesso del minimo di 2h30′ fissato dalla Fidal.
Sulle strade della capitale giapponese la bandiera tricolore sarà quindi rappresentata nella 42K femminile da Giovanna Epis e da Rebecca Lonedo, che da un mese non si allena più con Stefano Baldini ma poco più lontano, dalle parti di Ferrara, con Massimo Magnani.
foto Grana / Fidal

