Budapest, niente medaglie in pista. Ma che domenica per Zaynab Dosso e Ludovica Cavalli!

La seconda giornata dei campionati mondiali di atletica non regala medaglie in pista all’Italia, dopo la dolcissima alba della marcia con il bronzo di Antonella Palmisano.

Se Iapichino (quinta nella finale del lungo dominata da Ivana Vuleta-Spanovic), Jacobs (fuori in semifinale dei 100, poi vinti da Noah Lyles in 9.83), Sabbatini (ritiratasi nella semifinale dei 1500) e Crippa (12° e sottotono nei 10.000 metri vinti dall’ugandese Chiptegei) hanno sfoderato delle prestazioni che hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, il day 2 di Budapest 2023 ha invece regalato i due grandi ruggiti di Zaynab Dosso e Ludovica Cavalli.

La Dosso, 23enne delle Fiamme Azzurre, a lungo ferma ai box in avvio di stagione complice l’infortunio al retto femorale della gamba destra, ha raggiunto la semifinale dei 100 metri correndo la sua batteria (quella dell’americana Sha’Carri Richardson, una delle favorite per l’oro) in 11″14, crono che significa primato italiano eguagliato dopo 22 anni, al tempo firmato da Manuela Levorato in quel di Losanna. Un acuto super per Zaynab, anche pensando alla staffetta azzurra.

“L’obiettivo era il record italiano – ha dichiarato Zaynab Dosso – l’unico modo per accedere alla semifinale. Era nelle mie corde, ma finora non ero riuscita a dimostrarlo. Sono contenta, dopo una stagione travagliata. Essere partita davanti a Sha’Carri Richardson mi ha dato tanta sicurezza e spero di aggiustare qualcosa domani”.



Straordinario anche il risultato di Ludovica Cavalli, che si è regalata a 22 anni la prima finale mondiale nei 1500 metri. Il fidanzato Pietro Arese, che nella sua semifinale (stessa distanza) è stato eliminato migliorando però il personale con 3’33″11 rispetto al 3’33″56 di Bydgoszcz (Polonia), ha detto della sua fidanzata: “Deve solo imparare a credere di più in se stessa, perché ha potenzialità infinite”.

La genovese scende di oltre un secondo rispetto al precedente primato stabilito al Golden Gala di Firenze (4’03″04). Stavolta il cronometro si ferma a 4’02″83 e ciò che più conta per proseguire il suo mondiale è il sesto posto, considerato il nuovo regolamento basato sulle posizioni all’arrivo.

L’ultima italiana in una finale dei 1500 femminili fu Fabia Trebaldo, a Stoccarda 1993. Ludovica, incredula e commossa al traguardo, è anche la quarta italiana di sempre a livello cronometrico: davanti a lei restano solo Gabriella Dorio, Gaia Sabbatini e Sintayehu Vissa. Domani, alle ore 21.31, non ci sarà niente da perdere. E Ludovica vorrà sicuramente provare a migliorarsi ancora.

Foto Grana / Fidal

Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *