Da Duplantis a Kipyegon, la palma di atleta 2023 si splitta in sei. Ma noi non siamo d’accordo!

Tigist Assefa, Mondo Duplantis, Kelvin Kiptum, Faith Kipyegon, Noah Lyles e Yulimar Rojas sono stati proclamati dalla World Athletics vincitori del premio Atleta dell’anno 2023.

Un premio a sei atleti non si era mai visto. La federazione internazionale l’ha motivato con la difficoltà di dover scegliere e limitare a una sola preferenza il riconoscimento a una serie di imprese avvenute in pista e fuori, compresi straordinari record del mondo abbattuti. Così è stato deciso di dividere il premio in tre categorie: track (pista), field (concorsi) e out of stadia (strada).

Tra le donne, la migliore in pista è perciò Faith Kipyegon, primatista del mondo nei 1500, 5000 e nel miglio, mentre tra i concorsi il trofeo è andato alla venezuelana Rojas, capace di agguantare l’oro iridato nel triplo all’ultimo salto. In strada, come non premiare Tigist Assefa, neo primatista del mondo della maratona con l’impresa di Berlino.


In campo maschile, non c’è partita tra le corsie, con il titolo a Noah Lyles, l’uomo copertina dei mondiali con la doppietta nella velocità. Tra i concorsi, ecco Mondo Duplantis, capace a Eugene di ritoccare a 6.23 il record nell’asta. Nell’outdoor, non poteva che essere Kelvin Kiptum il prescelto, con il suo nuovo primato del mondo siglato nella maratona di Chicago.

Le stelle nascenti (Rising Stars) parlano keniano: premiati Faith Cherotich, bronzo sui 3000 siepi a Budapest, e Emmanuel Wanyonyi, argento negli 800 metri.

Sebbene la maratona (o nel caso la marcia) sono due mondi completamente diversi a quello che accade all’interno di uno stadio, diciamo che non ci ha convinto molto la decisione di separare corsa e concorsi. In questo modo la nomina diventa più comoda e non scontenta nessuno, ma quando si istituisce un premio, a nostro avviso una scelta dev’essere fatta e il vincitore deve essere unico, anche per la gioia degli albi d’oro.

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