Ostrava, Lievin e New York: parata di stelle nei prossimi meeting Gold del World Tour

In attesa della prima tappa Gold del World Indoor Tour in programma sabato pomeriggio, continuano a riempirsi i parterre degli altri meeting al coperto di fine gennaio e inizio febbraio.

Martedì sera, a Ostrava, gli organizzatori dell’evento ceco hanno annunciato la presenza del due volte campione del mondo in sala del getto del peso Tom Walsh (personale di 22,90), che per il successo se la vedrà con diversi ex campioni d’Europa come Filip Mihajlevic, Tomas Stanek, Michal Haratyk e Konrad Bukowiecki.


Nei 60 ostacoli femminili, attese le statunitensi Alaysha Johnson e la polacca Pia Skrzyszkowska, oltre a Reetta Hurske e Nadine Visser, mentre nei 400 uomini atteso il duello tra Pavel Maslak, tre volte campione del mondo indoor, e l’ungherese Attila Molnar.

A Lievin, Nord della Francia, il 10 febbraio una delle stelle del meeting Gold del World Tour sarà la campionessa olimpica e iridata di salto con l’asta Katie Moon, che ha un personale indoor di 4,94.

Confermata la presenza dell’etiope Lamecha Girma, che correrà un altro 3000 metri dopo quello di sei giorni prima a Boston, il 4 febbraio.

In Francia ci saranno anche la regina dei 400 metri, Femke Bol, l’ostacolista Grant Holloway, la mezzofondista Gudaf Tsegay e il re del salto triplo a Budapest Hugues Fabrice Zango.

L’11 febbraio, ai Millrose Games di New York, ci saranno invece Laura Muir, argento olimpico dei 1500 metri, e l’argento mondiale indoor dei 3000 metri, Elle St Pierre.

Julien Alfred

Le altre stelle confermate per la tappa newyorchese del World Tour sono Yaroslava Mahuchikh, Danielle Williams, Nia Ali, Andre De Grasse, Josh Kerr, Keni Harrison, KC Lightfoot, che nel fine settimana scorso ha toccato quota 6,00 e Christian Coleman.

Nelle ultime ore, ufficializzata anche la partecipazione di Julien Alfred, la seconda donna più veloce al mondo sui 60 metri. L’atleta di Santa Lucia è stata capace di correre in 6″94 e dovrà fronteggiare la fortissima britannica Dina Asher-Smith.

Foto d’apertura Lovrich

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