Sofiia Yaremchuk dopo Valencia: “Felice di aver finito in progressione”

La giornata perfetta ha permesso a Sofiia Yaremchuk di infrangere domenica scorsa a Valencia il record italiano della maratona, scalzando dal trono Valeria Straneo dopo 11 anni.

La Yaremchuk, portacolori dell’Esercito, che ha chiuso con il tempo di 2h23’16”, è stata questo pomeriggio l’ospite di Atletica Talk, il format tv della Federazione italiana.

Di seguito i passaggi più significativi dell’intervista alla 29enne allenata dal colonnello Fabio Martelli, che peraltro ha confessato di non saper rinunciare ai gelati, di essere prossima a una breve vacanza sulla neve, dalle parti di Aosta, di aver dato solo l’80% alla maratona di Valencia (risposta significativa!) e di desiderare da piccola di conoscere Stefano Baldini, per lei “l’atleta italiano più grande di tutti i tempi”.


Sulla domenica da record

“E’ andato tutto alla perfezione. Il pacemaker assegnato al terzo gruppo, quello in cui ero inserita, ha viaggiato in modo regolare, facendo sì che il passaggio alla mezza maratona fosse quello preventivato a 71 minuti e 43 secondi. Io sono riuscita a rimanere molto calma e serena, senza mai innervosirmi”.

Sulla strategia di gara

“Mi ero data il compito di finire in progressione, a differenza di quanto era successo nelle precedenti maratone. Finire con un negative split in 71 minuti e 33 secondi è per me un grande segno, un insegnamento di cui tenere conto per i prossimi appuntamenti su questa distanza”.

Sulla possibilità di osare di più

“Forse avrei potuto scendere sotto le 2h23′ ma mi ero prefissata di non esagerare per finire in crescendo. Sono passata più lenta di 30 secondi rispetto a Londra, però forzando avevo paura che potessero arrivare i crampi o una crisi negli ultimi chilometri”.

Sugli obiettivi 2024

“Studieremo a breve i percorsi per allenarsi in funzione della maratona di Parigi. Preparerò anche la mezza degli Europei di Roma. E’ la mia città del cuore e non posso mancare. Come gli ultimi anni, riprenderò gli allenamenti in Kenya, a gennaio e febbraio”.

Sui luoghi di allenamento

“Per molti anni ho corso a Villa Pamphilii. Adesso mi alleno al Centro Sportivo della Cecchignola, dove c’è tutto quello che serve: pista, fisioterapia, piscina. Durante la settimana, vado a correre anche al Parco della Caffarella, mentre per i lunghi mi sposto a Tarquinia, dove ci sono dei percorsi più isolati. Al momento sono dieci le sedute a settimana. In media percorro 160 km a settimana, la seduta più lunga è stata di 37 km”.

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