Start fulminante e l’idolo McKenzie: chi è Devynne Charlton, la neoprimatista mondiale dei 60hs

A prendersi la scena ieri sera ai Millrose Games di New York ci ha pensato la bahamense Devynne Charlton, 28enne di Nassau che a dispetto di altri pronostici ha stabilito il nuovo primato del mondo dei 60 ostacoli femminili, riuscendo a battere di un centesimo, con il suo 7″67, il record di Sanna Kallur vecchio di 16 anni.

La Charlton, al termine delle cinque barriere, si è messa alle spalle la giamaicana Danielle Williams e l’americana Tia Jones e ora si candida ad atleta da battere ai prossimi mondiali di Glasgow (due anni fa, a Belgrado, fu medaglia d’argento), anche perché sembra aver imboccato l’inverno giusto, avendo corso in questa season i tre migliori tempi in carriera sulla distanza.

Devynne, caratterizzata da uno start fulminante, è cresciuta nella capitale Nassau con il mito di Debbie Ferguson-McKenzie, una delle stelle della 4×100 che vinse l’oro ai Giochi Olimpici di Sydney 2000.

Ha una sorella più giovane, Anthaya: rappresenta l’Università della Florida (come junior) ed è capace di correre i 60 metri in 7″36 e di saltare 6 metri e 10 nel lungo. Nel tempo libero, Devynne Charlton si dedica al suo cane, alle lezioni di chitarra e al car detailing.

Ha intrapreso la strada all’atletica grazie a papà David, atleta che studiò alla Howard University e che rappresentò il suo paese nei 400 ostacoli e nella 4×100 ai mondiali di Helsinki 1983. Ma all’inizio non era affatto la più veloce. La svolta a 16 anni, quando diventò studentessa dei college NCAA alla Purdue University e allieva di Rolando Greene, spostandosi con lui successivamente in Kentucky, dove come assistent coach ritrovò – ironia della sorte – la McKenzie, suo idolo da bambina.

Dopo aver saltato i Giochi di Rio 2016 per una frattura da stress al piede, Devynne fu sesta nella finale olimpica di Tokyo con 12″74, preludio al miglioramento indoor (7″81) che gli valse la piazza d’onore con la prima medaglia internazionale da assoluta a Belgrado.

All’aperto, sui 100 ostacoli, deve ancora raccogliere quanto merita: è arrivata settima a Eugene (12″53 dopo aver fatto il personale di 12″46) e quarta a Budapest lo scorso agosto (12″52). Con la prestazione di New York, Devynne – oltre a intascare un assegno di 100,000 dollari da World Athletics, si unisce al ristretto club degli atleti bahamensi capaci di infrangere un record del mondo: Danny Smith, Thomas Robinson, Shaune Miller e Steven Gardiner. E pone le basi per una grande stagione a 360°.

Foto: Getty Images

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