Yaroslava Mahuchikh, regina del salto in alto: “Dura concentrarsi sulle gare. Ma dobbiamo reagire come i nostri soldati”

E’ stata una delle grandissime protagoniste di questa stagione, incamerando il titolo europeo indoor, quello di campionessa del mondo a Budapest e per la seconda volta in carriera ha riscosso il successo nella Diamond League. Yaroslava Mahuchikh, regina del salto in alto, ha ripercorso il suo 2023 e si è prestata a riflessioni importanti in un’intervista rilasciata a Ukrinform.net, firmata da Vitalii Tkachuk, in concomitanza con il suo ritorno in patria per i premi di miglior atleta dell’anno presso il Comitato olimpico ucraino.

Di seguito i passaggi più significativi della Mahuchikh 22enne di Dnipro, che ha un personale all’aperto di 2,05 e in sala di 2,06 e che a Parigi 2024 – alla sua seconda partecipazione alle Olimpiadi – cercherà di migliorare il bronzo di Tokyo 2021.

Sul 2023 e lo status di saltatrice più forte al mondo

“Sono riuscita ad affrontare nel migliore dei modi i grandi appuntamenti. Che adesso sono la numero uno al mondo lo dice il ranking. Ma questo status va mantenuto, a cominciare dai prossimi Giochi Olimpici”.

Sul tour de force estivo e il recupero mentale

“La gara più difficile dal punto di vista psicologico sono stati i campionati mondiali. Ma anche andare in Cina la settimana successiva ha rappresentato un grande stress. Col senno di poi, ho capito che avrei dovuto riposare di più per recuperare le energie dilapidate a Budapest. In più, per noi atleti ucraini è stato difficile preparare gli eventi sapendo che la nostra terra è continuamente attaccata da missili e droni. E se vuoi vincere una competizione, purtroppo devi anche estraniarti dalla guerra”.

Sul ritorno in Ucraina

“Non posso allenarmi a Dnipro, ma torno sempre a casa a stagione finita. Avrei dovuto riposare, ma non l’ho ancora fatto al 100%, a causa dei continui meeting e inviti in Tv. Per fortuna che mi è rimasto un po’ di tempo per dipingere. Mi rilassa molto”.

Su Sergej Bubka, ex presidente del Cio ucraino

“All’inizio dell’invasione russa, quando noi atleti abbiamo contattato il Cio e le federazioni internazionali, lui non ha rilasciato alcuna dichiarazione pubblica ed è rimasto in silenzio. E quindi mi sono sentita di criticarlo apertamente. Posso solo dire che Gutzeit, il nuovo presidente, ci ha aiutato molto per andare all’estero e continuare la nostra attività”.

Foto Ap.

Sull’eventualità di boicottare le Olimpiadi

“Non ci sono risposte chiare in merito. E tutto dipenderà dalle decisioni del Comitato olimpico nazionale. Le Olimpiadi sono l’evento più importante che un atleta possa preparare. E l’eventuale boicottaggio sarebbe una pessima notizia per tutti noi. Il boicottaggio avrebbe davvero senso se anche gli altri paesi rifiutassero di partecipare alle competizioni insieme a noi, ma questo è altamente improbabile. Allo stesso tempo, mi viene difficile immaginare di gareggiare contro atleti della nazionale russa mentre le nostre città sono in rovina e la nostra gente muore. Però, è anche vero che i nostri soldati non si nascondono di fronte ai russi. Non fuggono ma combattono e ci proteggono. Loro agiscono prontamente all’invasione e così dovremmo farlo noi nel campo di gara”.

Sui riti scaramantici pre-gara

“Nel mio caso le chiamerei tradizioni. Per ogni gara, adoro truccarmi e sistemarmi i capelli. Mi rilassa anche se qualche volta, quando devo svegliarmi qualche ora prima, penso che sarebbe meglio dormire un po’ di più”.

Sul record del mondo di Kostadinova

“Tutti i grandi campioni devono provarci. E devono farlo quando si sentono al 200% della forma. Anche perché infrangere un record del mondo è l’obiettivo di un’intera carriera e non soltanto di una singola manifestazione”.

Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *