Andrea Barberi non c’è più: il ricordo di Pasquale Porcelluzzi

Si stava curando, ma non è bastato. Il male ha avuto il sopravvento troppo presto e oggi l’atletica italiana piange Andrea Barberi, uno dei più grandi quattrocentisti azzurri di tutti i tempi, scomparso a soli 44 anni.

La notizia ha lasciato di sasso quanti lo conoscevano e avevano vissuto i suoi anni, ma anche i semplici appassionati di atletica leggera. Andrea è stato primatista italiano del giro di pista per dieci anni, dal 2006 al 2016, correndo in 45″19.

L’atleta di Tivoli, come miglior risultato in campo internazionale aveva ottenuto due quinti posti, entrambi agli Europei: Goteborg 2006 e Birmingham (in sala) 2007. Per lui una sfilza di titoli italiani, otto consecutivi all’aperto, 25 maglie azzurre e tre mondiali disputati.

Sui social continuano ad arrivare diversi messaggi in ricordo di Andrea, ragazzo ben voluto da tutto l’ambiente e velocista dalle grandissime doti.

Pasquale Porcelluzzi con Ambra Sabatini.

Dal 2009 al 2013, Andrea Barberi è stato allenato da Pasquale Porcelluzzi, tecnico delle Fiamme Gialle che oggi segue l’olimpionica Ambra Sabatini.

“Quando stamattina me l’hanno comunicato al telefono ho stentato a crederci – spiega Pasquale – Sono rimasto pietrificato, sapevo che non stesse bene ma non pensavo che la situazione potesse precipitare così presto. Speravo che fosse una notizia falsa, proprio non ci voleva. C’eravamo sentiti un mesetto fa con Andrea, adesso mi piovono in testa i ricordi di quegli anni vissuti insieme”.

Porcelluzzi ha seguito Barberi in una fase di transizione della sua carriera, subito dopo la fase dell’esplosione e del record italiano. “Cercava la rinascita dopo gli anni migliori e qualche successiva vicissitudine, e in parte ci è riuscito, con il 45″60 agli Europei di Barcellona 2010. E’ stata una bella esperienza, Andrea aveva voglia di dimostrare di essere ancora il numero uno“.

Il tecnico 56enne ricorda Andrea Barberi come “un ragazzo umile e semplice che ho avuto il privilegio di seguire e dal quale ho imparato tanto per la mia esperienza di allenatore. In quegli anni è stato il massimo esponente italiano per la velocità a livello internazionale”.

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