Nadia Battocletti, due cross e poi la pista. Giuliano: “A Parigi i 1500 solo se competitivi”

La brutta influenza che l’ha colpita nei giorni del Campaccio, dove ha comunque chiuso con un grande secondo posto, ha suggerito a Nadia Battocletti di prendersi un periodo per recuperare al meglio le forze, saltando di fatto la stagione indoor e anticipare i carichi di lavoro in vista dei grandi appuntamenti che l’aspettano nel 2024.

“Ci siamo resi conto che non avrebbe avuto senso velocizzare gli allenamenti per i 1500 al coperto” spiega Giuliano Battocletti, papà-coach che insieme a Nadia ha presto definito il calendario delle gare, lei che quest’anno ha messo nel mirino proprio il salto di qualità nei 1500 metri.

Prima di concentrarsi sulla pista, la mezzofondista trentina torna in gara domenica al Cross di Alà dei Sardi e poi chiuderà la stagione delle campestri, cominciata con lo splendido argento agli europei di Bruxelles, il 10 marzo a Cassino in occasione dei Campionati italiani.

“I campionati italiani vanno sempre onorati – dice Giuliano – E Nadia ci tiene tanto, nonostante stia già lavorando per la stagione outdoor. A nostro avviso, i campioni devono sempre essere presenti ai tricolori, anche quando non gareggiano, perché è l’occasione per avvicinare all’atletica i più giovani”.


La portacolori delle Fiamme Azzurre non sarà invece presente ai mondiali di cross di Belgrado: la data del 30 marzo è troppo avanti rispetto agli impegni in pista che già a fine aprile dovranno restituire le prime sensazioni sulla condizione di Nadia sulla strada verso gli Europei.

Prima di Roma, Battocletti farà tre 1500: il primo a Milano, il 27 aprile, poi il 1° maggio a Modena e l’ultimo a Doha, in Diamond League, il 10 maggio. Otto giorni più tardi, il 18, correrà invece i 5000 a Marrakech, sempre in Diamond League. 

Specie sui 1500 ci si aspettano grandi cose, ma papà Giuliano è piuttosto chiaro sui traguardi da raggiungere. “Noi non scartiamo niente e pensiamo in grande, anche in chiave olimpica. Ma ai Giochi faremo i 1500 solo per essere competitivi, non per fare presenza, altrimenti ci dedicheremo solo ai 5000 (che a Parigi, da calendario, si corrono prima, ndr). Credo che Nadia farà senza problemi i 4’02” richiesti dal minimo. Ma il nostro obiettivo è quello di essere protagonisti, quindi dobbiamo puntare a correre più forte, sui 3’57”-3’58”.

Foto Grana / Fidal

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