Gambe roventi e fango sul viso, felicità Battocletti: “Raggiunto un altro step mentale”

“Falle bruciare di più”. Una Nadia Battocletti eroica rivela il dialogo interiore degli ultimi difficili metri di un’incredibile europeo che le ha portato in dote una splendida medaglia d’argento alla prima apparizione in campo assoluto dopo i quattro trionfi consecutivi tra under 20 e under 23.

Le gambe bruciavano, più di ogni altra volta, a causa di un terreno reso pesantissimo dal fango di Laeken Park. Nel momento più duro, Nadia è riuscita a non affondare, riportandosi con un’azione sempre efficace sulla britannica Donnelly, l’unica che aveva provato a resistere all’attacco dell’imprendibile Grovdal.


No, la stanchezza non poteva compromettere una gara così bella. E allora denti stretti fino al traguardo, prima di liberare la gioia con un tuffo per terra, sbandierare il tricolore, festeggiare con il fango sul viso e abbracciare papà Giuliano che la allena sapientemente e mamma Jahwara.

“Oggi ho anche imparato a ballare la samba nel fango – le parole di Nadia Battocletti ai microfoni Fidal -. Già il percorso era complesso, poi ci si è messo il fango a dare quello sprint in più. Le traiettorie erano perse, ho provato a recuperare qualcosa nella parte in cui il terreno era più resistente ma non sono riuscita a seguire il primo gruppetto quando si sono staccate. Appena ho preso la ragazza britannica mi sono detta “adesso non devi mollare neanche un centimetro”.


La Battocletti, portacolori delle Fiamme Azzurre, 23 anni, ha confermato ancora una volta il feeling speciale con le campestri e con la fatica ma anche di saper arrivare pronta ai grandi appuntamenti. L’argento di Bruxelles può essere il punto per prendere una grande rincorsa verso gli obiettivi del 2024.

“Ho vissuto una stagione lunghissima, partita dal cross e dalle indoor, passata per la pista e la strada, e terminata di nuovo con il cross. È stata ricca ma soprattutto di passaggio, per farsi trovare alle Olimpiadi nel massimo della forma. Con la gara di oggi credo di aver raggiunto un altro step mentale che può fare la differenza”.

Foto Grana / Fidal

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