Catalin Tecuceanu: un anno di cambiamenti con vista sul 2024

Una stagione di cambiamenti, tra nuovo allenatore e l’ingresso nel gruppo militare, per la consacrazione tra i tre migliori ottocentisti italiani.
Catalin Tecuceanu avrebbe voluto almeno centrare la finale ai mondiali di Budapest, ma “si è dovuto accontentare” del personal best e di un paio di segnali incoraggianti in vista di un intenso 2024, come ad esempio il prepotente successo al Palio della Quercia di Rovereto con una meno consueta, per lui, gara d’attacco.

Catalin, a Budapest hai corso il tuo miglior crono in 1’44″79, ma non è bastato per l’ingresso in finale.
“Era l’obiettivo principale ed è chiaro che sono rimasto deluso. Però a mente fredda, so di aver disputato un buon mondiale, arrivando a soli 3 centesimi dal 3° posto che mi avrebbe dato il pass per la finale. Diciamo che è stata comunque un’iniezione di fiducia per il prossimo anno”.

A Rovereto sei partito da lontano, mantenendo il comando fino alla fine. Dicono sia il tuo principale difetto quello di restare troppo spesso nascosto nel gruppo.
“Partiamo da un presupposto fondamentale: gli 800 sono la gara più tattica dell’atletica e tutti vogliono stare davanti. Sto lavorando per rimanere il meno possibile impantanato nelle retrovie”.

Il 2024 è ricco di grandi eventi. E’ già partito il dibattito se gli italiani debbano più puntare agli europei in casa o alle Olimpiadi?
“Io penso che dovremo concentrarci su entrambi gli obiettivi, cercando di arrivare al 100%. Poi anche al livello europeo, la concorrenza è fortissima: però credo che il raggiungimento della finale sia a Roma che ai Giochi sia un traguardo fattibile”.


Tu, Barontini e Pernici state andando molto forte sulla distanza.
“Vogliamo tutti vincere e arrivare davanti. La competizione aiuta e tutti daremo il massimo per l’Italia”.

Come imposterai dunque la nuova stagione?
“Non abbiamo ancora fatto i programmi, però penso che già a maggio dovrò essere brillante in vista degli Europei. Poi, dopo la metà di giugno, bisognerà scaricare una settimana e ricaricare successivamente per Parigi”.

Quest’anno sei passato alle Fiamme Oro e ti sei affidato a Gianni Ghidini.
“Qualcosa è cambiato negli allenamenti e credo di essere arrivato in forma nel momento giusto. Devo dire però che anche l’anno scorso avevo lavorato bene e ciò è dimostrato dall’1’44″83 di Eugene”.

Avresti potuto fare ancora meglio?
“Credo di sì, se avessi trovato la gara super tirata, dal ritmo giusto. Penso che nelle gambe, a livello cronometrico, avrei potuto limare un 2-3 decimi al personale registrato”.

Foto Grana / Fidal


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