Diamond League a Bruxelles, Folorunso alle finali di Eugene: “E’ stato un anno incredibile”

Fonte Fidal

Ayomide Folorunso centra la qualificazione per la finale della Diamond League 2023 con il quinto posto nei 400 ostacoli a Bruxelles in 54.42.
Nel weekend del 16-17 settembre ci sarà anche l’ostacolista azzurra a Eugene, in Oregon, nelle gare che mettono in palio il ‘diamante’, insieme a Leonardo Fabbri (peso), Larissa Iapichino (lungo), Roberta Bruni (asta) e Andy Diaz (triplo), mentre, come noto, il campione del mondo Gianmarco Tamberi ha rinunciato a partecipare e non difenderà gli ultimi due titoli conquistati nell’alto. 

Al Memorial Van Damme, il fatto che il suo 54.42 possa essere considerato un risultato ‘normale’ dà l’idea di quanto nelle settimane cruciali dell’anno sia decollata Ayomide Folorunso, ormai pienamente a proprio agio su questi tempi.

L’obiettivo, in termini di punteggio per la qualificazione alla finale, era restare davanti alla giamaicana Andrenette Knight (o non perdere troppi punti), l’unica che avrebbe potuto sfilarle l’ottava piazza per Eugene: missione compiuta.

Al solito l’olandese Femke Bol fa gara a parte (52.11), mai si era corso così veloce a Bruxelles.
Parla Ayo, sesta al Mondiale: “Prima della gara dicevo al mio coach, il prof Pratizzoli, di essere un po’ stanca…. ma avrei dato un rene per essere qua! Rispetto alla gara in Cina di sabato scorso ho cercato di essere più aggressiva nella prima parte. Sarà un piacere finire la stagione a Eugene in un contesto del genere: è stato un anno incredibile e spero sia soltanto l’inizio”.

Nei 200, lo statunitense Kenny Bednarek scappa subito via all’interno e va a vincere con 19.79 davanti a Hughes, De Grasse e Brown. Filippo Tortu corre in corsia otto, disegna una curva discreta e poi si lancia verso il rettilineo, all’inseguimento dei più forti, chiudendo sesto con 20.30.

“Oggi non avrei potuto fare di più – il commento del brianzolo al traguardo – arrivavo stanco da questa stagione molto lunga. Non sono al 100% soddisfatto ma ho fatto una buona gara. Purtroppo non ho raggiunto l’obiettivo principale che era scendere sotto i venti secondi, però nel complesso è stata una buona stagione. Per la staffetta ho sacrificato qualche gara sui 200, ma ne è valsa la pena, ci siamo presi un argento che meritavamo”.

Un quarto posto in Diamond League non è affatto da buttare via: lo sa, Dariya Derkach (Aeronautica), che dopo l’ottava posizione dei Mondiali di Budapest può essere soddisfatta per questo piazzamento, ottenuto grazie al 14,17 (+0.7) del secondo salto.

Complice la botta al piede destro rimediata mercoledì a Rovereto non può esprimersi al meglio Ottavia Cestonaro (Carabinieri), sesta con 13,76 (+0.2), nella serata che consegna il primo +15 in carriera alla giamaicana Shanieka Ricketts (15,01/+0.3).

Come al Mondiale, trema di nuovo il record del mondo dei 200 metri al femminile: il tentativo annunciato della giamaicana Shericka Jackson non va a buon fine ma l’oro mondiale impressiona per la potenza con cui fulmina la pista e le rivali, per firmare il primato della Diamond League in 21.48 (+0.2) a quattordici centesimi dal limite di Florence Griffith-Joyner (21.34) di trentacinque anni fa. Un solco ampissimo tra lei e tutte le altre: seconda in 22.31 la bahamense Anthonique Strachan. 

Il record del mondo dei 2000 aveva una firma di prestigio (il marocchino Hicham El Guerrouj), una sede monumentale (Olympiastadion di Berlino) e 24 anni di storia: 4:44.79 nel 1999. Allo stadio Re Baldovino lo divora il norvegese Jakob Ingebrigtsen che su questa distanza deteneva già il primato europeo.

Scortato dalle lepri fino ai 1300 (Boaz Kiprugut primo mille in 2:22.28), si mette in proprio nella seconda metà e chiude in 4:43.13 con un ultimo giro da 55.00. Nella bacheca dei record mondiali, la perla di stasera si aggiunge a quella dei 1500 indoor del 2022 (3:30.60). 

In piena crescita di condizione la giamaicana Elaine Thompson-Herah dopo l’infortunio che ne ha condizionato la prima parte della stagione: la campionessa olimpica si prende i 100 metri in 10.84 (0.0).

Tra le altre gare, spiccano i due metri saltati nell’alto da Yaroslava Mahuchikh davanti alla diciottenne Angelina Topic, al record nazionale con 1,97.
Nel giavellotto, la campionessa del mondo Kitaguchi festeggia con il 67,38 del lancio più lungo dell’anno.

Dopo tre ore di gara, Mondo Duplantis ha tentato ancora il record del mondo e ci è andato davvero vicino, facendo cadere l’asticella solo in fase di ricaduta a 6,23.

Foto Colombo / Fidal

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