Sarebbe dovuto coincidere con il primo mega raduno della velocità e invece la trasferta di inizio anno a Tenerife questa volta riguarda soltanto alcuni sprinter azzurri, mentre altri hanno preferito rimanere nella loro base di riferimento.

Per la riunione collegiale se ne riparlerà a marzo, subito dopo i mondiali indoor di Glasgow: obiettivo perfezionarsi in chiave mondiali di staffetta, di scena all’inizio di maggio a Nassau (Bahamas) e decisivi per i pass olimpici.

Alle Canarie, ci sono comunque Anna Bongiorni, Filippo Tortu e i due allievi di Giorgio Frinolli, Zaynab Dosso e Lorenzo Simonelli, oltre agli altri ostacolisti Fofana, Carraro, Di Lazzaro, Lambrughi, Marchiando, alle quattrocentiste Muraro e Sartori e ai saltatori Bocchi e Vallortigara.

“Qui ci sono gli atleti che preparano il debutto indoor con un occhio importante ai mondiali di Glasgow – spiega al telefono Frinolli, che è anche stretto collaboratore del responsabile della velocità Filippo Di Mulo in azzurro – In questi giorni stiamo approfittando delle temperature più che gradevoli (a Tenerife si “viaggia” sui 25-26 gradi) per svolgere un lavoro con alte intensità”.

Giorgio, iniziamo da Zaynab Dosso, neo primatista italiano dei 100 metri, sebbene ancora a braccetto con Manuela Levorato.
“Ci aspettiamo ulteriori miglioramenti rispetto al 2023. E se lo aspetta anche lei. La scorsa stagione si è conclusa molto bene ma ricordiamoci che due-tre infortuni hanno fatto sì che venisse compromessa tutta la prima parte di stagione”.

Si è letto che quegli infortuni derivavano probabilmente da un problema legato alle calzature e che cambiandole la situazione sia notevolmente migliorata.
“E’ un’ipotesi che è stata valutata. Zaynab indossava delle scarpe puramente prestative che potrebbero aver influito sui suoi incidenti muscolari. Adesso pare che con la Puma sia stata trovata la quadra e la ragazza non abbia avuto più quel tipo di problemi”.

Che tipo di scarpa era?
“Era una scarpa molto rigida, adatta a performare quando l’atleta si trova al 100% della condizione e non quando la sua corsa sia caratterizzata da momenti di poca sincronia. Una scarpa che non consentiva insomma nessun errore. Quella attuale invece è più piatta e più morbida e si adatta meglio alle caratteristiche di Zaynab”.

Come sta Luminosa Bogliolo? L’avevamo sentita a settembre e non vedeva l’ora di tornare a pieno regime dopo il lungo stop per l’intervento al piede.
“Il recupero di Luminosa è stato più lungo del previsto. Ma adesso sta lavorando bene e dovrebbe tornare a riassaporare il gusto della gara il 20 gennaio ad Ancona sui 60 ostacoli”.

Per lei hai già fissato dei precisi obiettivi?
“Andiamoci cauti e valutiamo strada facendo. E’ importante che lei torni in gara senza particolari fastidi. Poi all’aperto dovremo trovare cinque gare interessanti per costruire un buon ranking e puntare ai grandi eventi. Il minimo olimpico, ad esempio, è molto complicato (12″77, appena sopra il record italiano di Luminosa, 12″75)”.

Cosa dobbiamo aspettarci invece da Lorenzo Simonelli?
“Lorenzo può raggiungere qualsiasi obiettivo ed è difficile fare delle previsioni. Spero tanto che ci sorprenda, può scendere sia sui 100 metri che tra gli ostacoli. Intanto lo vedremo subito all’opera ad Ancona sui 60 piani la prossima settimana”.

Infine, capitolo staffette: a marzo su chi punteremo per prepararci ai mondiali?
“Sicuramente sullo zoccolo duro che ha già lavorato benissimo l’anno scorso e si è inserito nel sistema di lavoro del prof. Di Mulo. Non solo i big, ma anche diversi giovani che hanno approfittato delle assenze dei vari Jacobs e Desalu per ritargliarsi spazi importanti. E poi siamo pronti ad accogliere chi starà bene in questa prima parte di stagione. Domenica scorsa si è già visto un Marek (lo sprinter dell’Atl. Bergamo 1959 che ha vinto l’oro europeo under 23 con la 4×100 a Espoo, ndr) in grandissima forma”.