Eleonora Curtabbi sempre più in palla negli Usa: ora la laurea, poi la maglia azzurra

I grandi risultati dell’atletica italiana arrivano anche dall’altra parte del mondo. E’ il caso di chi ha scelto di studiare nei college statunitensi, senza rinunciare all’attività sportiva di alto livello: Sintayehu Vissa in Colorado, Laura Pellicoro a Portland, da quest’anno la promettente Marta Amani, nella prestigiosissima Harvard. Chi negli Usa ha già messo radici da quattro anni è Eleonora Curtabbi, torinese di 26 anni, che domenica scorsa si è piazzata al secondo posto nelle finali NCAA – Division II di cross nel Missouri.

La Curtabbi, che difende i colori di West Texas A&M, ha migliorato il risultato del 2022, lei che di finali NCAA e di vittorie se ne intende, avendo trionfato per ben due volte in pista, sui suoi 3.000 siepi.


“Sono migliorata moltissimo negli ultimi due anni” racconta Eleonora, reduce da un 2023 che l’ha vista aggiudicarsi il campionato italiano sulla specialità con la riviera e partecipare alla trionfante spedizione azzurra di Chorzow, in Coppa Europa.

“Attribuisco questa crescita all’arrivo di Daniel Zack come coach nuovo a West Texas. Da quando c’è lui, sto bene e corro meglio, probabilmente per la nuova gestione degli allenamenti, con doppie sedute meno intense rispetto al passato”.

Un salto di qualità tanto atteso per l’allieva di Gianni Crepaldi, perseguitata in queste ultime stagioni da diversi infortuni (microfratture e due ernie al disco) e imprevisti (un trombo alla gamba causato dal vaccino Moderna in era Covid). Che è tornata a brillare sui 3000 siepi, scendendo fino al crono di 9’40″90 che le dovrebbe garantirle la partecipazione agli Europei di Roma, “lontanissimo però dal minimo per le Olimpiadi, ulteriormente abbassato a 9’23″”.


Ultimamente, Eleonora Curtabbi è andata abbastanza forte anche sui 1500. Le piacerebbe approfondire questa e altre distanze del mezzofondo, dagli 800 ai 5000. “Ma qui negli Usa gareggio sempre per portare punti alla squadra e non ho molta libertà di scelta sulle specialità da correre nelle Conference o ai Regionals. Magari al mio rientro in Italia avrò qualche occasione in più per testarmi”.

Eleonora sarebbe stata una bella carta da giocare anche in chiave Europei di cross, ma gli impegni universitari le hanno impedito di tornare in Europa e prendere parte alle tappe di selezione. L’8 dicembre avrà gli esami finali che le consentiranno di laurearsi in Biologia. Troppo tardi per Bruxelles, in programma due giorni dopo. “Per quest’anno era impossibile pensare al cross con la Nazionale. Spero di tornare per le vacanze e magari di prendere parte alla BoClassic”.


Il futuro della portacolori dell’Atletica Gio’ 22 Rivera, che nella cittadina texana di Canyon convive con il fidanzato, è tutto da scrivere. “Dopo la laurea, mi piacerebbe diventare un’atleta professionista negli Usa. Trovare il contatto con gli agenti che ti portano da un brand disposto a sostenere la tua attività non sarà semplice. Devo ancora comprendere bene il meccanismo, è un’esperienza tutta nuova”.

Del modello americano, Eleonora in questi quattro anni (i primi due trascorsi nel “freddissimo e perciò invivibile Iowa“) ha apprezzato soprattutto “la vita collegiale del campus. Equivale a stare perennemente in raduno e ti da grandi motivazioni. Soprattutto quando devi alzarti alle cinque del mattino per fare i lunghi, col freddo e il buio. Da sola ti peserebbe, qui sai che ci sono altre venti persone che ti stanno aspettando”.



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