Emma Maria Mazzenga e i successi a 90 anni: il racconto di Rosa Marchi

Sette anni fa, quando il suo allenatore era venuto a mancare, aveva deciso di appendere definitivamente le scarpette al chiodo. Emma Maria Mazzenga aveva 83 anni e “temeva anche di essere considerata ridicola” spiega Rosa Marchi, consigliere regionale di Fidal Veneto e amica della splendida atleta master che ha poi deciso di ricominciare e di cogliere altri successi, l’ultimo quello di domenica scorsa, in cui ha stabilito a Padova il record del mondo dei 200 metri indoor (categoria W90) correndo in 54″47.

E dire che Emma Maria, a Padova, non doveva neppure esserci. Solo quattro mesi fa, a seguito di un incidente stradale, si era fratturata lo sterno. Ma niente e nessuno, a quanto pare, può fermare questa donna prodigiosa, amante della vita e dello sport.

“Avevamo l’obiettivo – spiega Rosa Marchi, che la segue negli allenamenti – di stabilire questo record da diverso tempo, perché sapevamo fosse nelle sue corde. Abbiamo solo dovuto aspettare, per una questione di regolamenti, che compisse 90 anni, il 1° agosto scorso (è classe 1933, ndr), per attaccare il record del mondo. Avevamo anche organizzato, come nel 2013, la sua gara al Meeting di Padova a settembre, compresa di lepri, ma proprio ad agosto tutto è andato in fumo, compresi gli Europei master di Pescara. Nonostante l’infortunio, Emma ha avuto ancora una volta la forza di reagire e di ripartire. A dicembre ha ricominciato a correre e correva già 1’01”. Poi è scesa a 58″. Fino al record di domenica. “Ma può fare ancora meno” assicura Rosa.

Rosa Marchi, consigliere regionale Fidal Veneto, nonché atleta Master e responsabile di settore.

La Mazzenga, che nella vita lavorativa è stata insegnante di biologia, si è sposata e ha avuto due figli, oggi difende i colori dell’Atletica Insieme Verona. E’ stata discreta atleta universitaria negli anni 50 con il Cus Padova e ha cominciato la sua carriera nei master a 53 anni, diventando presto un riferimento prima in Veneto e poi dell’intero stivale per la categoria. Il suo palmares è strabiliante: 21 titoli mondiali, 50 europei, 113 italiani.

“Dai 65 anni in avanti ha stracciato tutti i record tricolori, a 83 ha stabilito il record del mondo dei 400 correndo in 1’31”. Poi, quando ha scelto di smettere, l’ho corteggiata per un paio di anni, fino al suo ritorno. Siamo diventate amiche. Con lei si fa un programma di massima e lei fa di tutto per rispettarlo. A 89 anni e mezzo è stata capace di correre i 400 metri in 2’04”. Ha una determinazione senza uguali. Fa quello che vuole”.



Emma Maria, donna dalla grande ironia, vive da sola al secondo piano di uno stabile senza ascensore. Usa regolarmente WhatsApp e ha anche un profilo Facebook. Guida l’automobile e corre con le scarpe chiodate.

“Ai tempi del Covid non è rimasta a guardare… Ha preso le misure in casa e ha continuato a fare i 100 metri nel corridoio. Successivamente, ha superato anche un serio problema alle gambe, quasi non riusciva più a camminare. Riesce sempre a sorprenderti, durante la riabilitazione aveva la testa alle ripetute”.

Nel 2023 la Mazzenga ha vissuto un anno d’oro, stabilendo tutti i primati italiani SF90, dai 60 ai 400 metri, tra i quali quello sui 200 indoor corsi in 48″98. “Ha ancora la mentalità da atleta. A Padova era concentratissima sulla partenza, su come posizionare il corpo e tirare in avanti il braccio”.
Che Dio la benedica.

Foto Atleticamente

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