La metamorfosi di Elisa Molinarolo: Marco Chiarello e Andrea Giannini spiegano

Il clic decisivo è scattato in una calda giornata ungherese, quando Elisa Molinarolo si è guadagnata un posto tra le prime 12 al mondo nella finale iridata di Budapest. Quello, forse, è stato il momento in cui è arrivata la consapevolezza del raccolto buono dopo anni di semina.

Il talento c’è sempre stato, la testa pure. Serviva un’iniezione di fiducia per salire quel gradino che le consentisse di completare una metamorfosi. Ora Elisa è in pieno decollo: sul pianeta delle grandi c’è spazio anche per lei. Passano i meeting, si aggiungono centimetri. Con gli assoluti di Ancona siamo arrivati a 4,66: primato nazionale indoor. E c’è da giurarci che non è finita qui. Ne sono convinti quelli che da anni la guidano e la sostengono nel processo di maturazione. A cominciare dal tecnico Marco Chiarello, deus ex machina del Gruppo Asta Padova capace di accogliere oggi un centinaio di saltatori, e il responsabile dell’asta azzurra Andrea Giannini.

Media più alta e nuove aste

Ci sono dei dati che dicono tutto sul percorso di Elisa Molinarolo nell’ultimo anno e mezzo. Li svela il suo tecnico Marco Chiarello, tutti i giorni al suo fianco insieme a Marcello Palazzo e agli altri componenti di uno staff giovane e competente che si contamina con i tecnici della ginnastica artistica e da quest’anno si avvale della collaborazione di Marco Airale per la parte di velocità. “Nella stagione indoor al coperto del 2023, la media nelle misure di Elisa è stata di 4,38. Quest’anno la sua peggior gara è di 4,43. La media è di 4,53. Siamo 15 centimetri sopra rispetto all’anno scorso”.

Un progresso significativo, spiegabile solo con parole come sacrifici e cura dei dettagli. “Stiamo aggiungendo un tassello dopo l’altro – spiega – focalizzandoci su alcuni obiettivi facili da raggiungere e su altri più ambiziosi, tenuto conto anche del fatto che Elisa è un atleta di 30 anni”.

Elisa sta lavorando sull’attrezzo. Sabato scorso, negli ultimi tentativi poi falliti a 4,73 ha saltato con un’asta nuova. “I progressi di Elisa ci consentono man mano di inserire aste più impegnative, più rigide e con un’impugnatura più alta. Lei ha ancora margine ed è una che risponde in modo eccellente ai lavori più difficili. Adesso ha una sicurezza in pedana che prima di Budapest non aveva”.


La portacolori delle Fiamme Oro domani sera torna in pedana a Clermont-Ferrand. Ma non sarà a Rouen: al momento è la prima delle escluse dalla lista delle astiste che andranno ai mondiali indoor di Glasgow. In caso di defezioni dell’ultim’ora, il telefono potrebbe squillare nelle prossime ore. E allora è meglio preservarsi. Poi si penserà alla stagione outdoor. “Abbiamo due grandi obiettivi: la finale agli Europei di Roma con un buon piazzamento e la finale olimpica. Non possiamo più parlare di sogni con Elisa, ma di risultati concreti. Lei ha anche dimostrato di sapersi esprimere al meglio nelle occasioni che contano”.

Per confermarsi ad alto livello, anche le misure dovranno aggiornarsi. Il 4,66 non è certo un numero su cui soffermarsi a lungo. “Elisa non ha raccolto tutto. Viste le premesse indoor, credo che in estate potrà puntare tranquillamente ai 4,70”.

Una questione di opportunità

Andrea Giannini ha monitorato, a stretto contatto con Chiarello, il percorso di Elisa Molinarolo, che ha subito una svolta da quando la ragazza di Soave è entrata nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, finendo di dividere la pedana con le ore passate in un’agenzia di marketing. “E’ una ragazza stupenda – assicura Giannini – che si allenava benissimo anche quando non era professionista, a suon di sacrifici enormi. Poi, quando due anni fa è entrata in Fiamme Oro, ha saputo cogliere l’opportunità iniziando a curare più dettagli”.


Il salto di qualità è sotto gli occhi di tutti, figuriamoci di chi conosce le metodologie di Chiarello e del suo staff. “Con Marco condivide tutto, il coach è un grande studioso della specialità e a Padova si è creato un clima ideale. Ma da Elisa mi aspetto ancora tanti miglioramenti”.

Un grande incentivo è inevitabilmente il duello a colpi di record con Roberta Bruni, che per salire di quota ha scelto di trasferirsi a Pamplona da Alexander Navas Paez. “Stanno facendo insieme, anche se con allenatori diversi, un percorso molto importante per le loro motivazioni ma in generale per l’intero settore. Ed è un piacere constatare il grande rispetto e la fiducia che hanno l’una dell’altra, anche quando si ritrovano in pedana agli stessi meeting”.







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