Mondiali indoor, Fabbri conferma di bronzo. Che peccato per Ali e Gerevini!

La prima giornata dei mondiali indoor di Glasgow ha riproposto il film già andato in onda durante l’inverno.

Ha detto innanzitutto che l’Italia ha due pesisti di livello assoluto. La medaglia di bronzo di Leonardo Fabbri (21,96 metri alle spalle dell’inarrivabile Crouser e di Walsh) va considerata in continuità con quella d’argento raccolta in estate a Budapest.

Il fiorentino se la gioca ormai viso a viso coi migliori della specialità, al pari del compagno di azzurro, di allenamenti, di viaggi, adesso anche coinquilino a due passi da casa Dal Soglio, Zane Weir, quarto ieri non senza rimpianti con 21,85.

Il venerdì scozzese ha poi confermato il ritorno ad altissimo livello di due atleti abituati negli ultimi tempi più a fare i conti con gli infortuni che con i riscontri in pista.

Chituru Ali ha migliorato il personale sui 60 piani (6″53) vinti poi da Coleman e ha dimostrato ancora una volta di avere un talento immenso e margini sconosciuti anche a se stesso. Dopo la splendida semifinale, i crampi gli hanno impedito di limare ancora qualcosa al suo tempo. La gestione di un fisico delicatissimo sarà la bella sfida di questo 2024, a giudicare dalle ambizioni giustificate del ragazzo e del suo allenatore Claudio Licciardello.

Hanno fatto breccia nel cuore dei telespettatori le lacrime di Sveva Gerevini, fermatasi ai piedi del podio al termine di uno straordinario pentathlon che l’ha portata a infrangere per la seconda volta in un mese il record italiano.

La guerriera cremonese ha totalizzato 4559 punti (8″28 nei 60hs, 1,76 nell’alto, 12,58 nel peso, 6,26 nel lungo, 2’12″07 negli 800), 21 in più dei 4538 del meeting di Aubiere.
Commovente la gara finale, in cui Sveva è andata all’attacco della medaglia di bronzo arrendendosi con le unghie e con i denti all’olandese Dokter. Quindi tutte le emozioni raccontate nell’intervista post-gara, relative a un sogno svanito e a un nuovo percorso che la porterà molto lontano.

Non è stata invece la giornata di Samuele Ceccarelli. E c’erano tutte le premesse, considerate le difficoltà avute negli ultimi meeting. Non è il Ceccarelli dello scorso anno: ora il tempo delle analisi e dei rimedi che senz’altro saranno trovati.

Nota a margine sul telecronista Rai: poco pathos, informazioni scarne, aggiornamenti che hanno lasciato a desiderare. Insomma, se hai il meglio in casa, perché cambiare?

Oggi intanto si continua a sognare con Mattia Furlani, Zaynab Dosso e Lorenzo Simonelli.

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