Alice Pagliarini e il record italiano under 20 a un passo: “Provo a farlo agli assoluti”

Se il presente dello sprint azzurro fa rima con Zaynab Dosso, capace nel giro di pochi giorni di aggiornare per tre volte il record italiano assoluto dei 60 metri, il futuro potrebbe avere a che fare con il nome di Alice Pagliarini.

L’atleta di Fano, classe 2006 allenata da papà Andrea sul tartan della pista Zengarini, nello scorso fine settimana si è laureata campionessa italiana juniores sia nei 60 metri con il tempo di 7″37 (ancora vicinissima al primato nazionale di Vincenza Calì del 2002) che nei 200 metri, dove ha siglato un altro crono di tutto rispetto: 24″10.

La Pagliarini, cresciuta nel club di famiglia, l’Atletica Fano Techfem, adesso difende i colori delle Fiamme Gialle. E dopo aver dominato tra le allieve, ha iniziato in modo roboante la prima stagione nella nuova categoria: ha solo 17 anni ma già batte le colleghe più grandi.


Alice, il tuo mese di gennaio è stato semplicemente perfetto: ti aspettavi di andar già così forte?
“In parte dico di sì, perché ho avuto ottime sensazioni durante la preparazione invernale. Mi aspettavo anche di avvicinare il record italiano under 20 nei 60 metri. Adesso è lì, a pochissimi centesimi”.

Si parla di te come la nuova freccia della velocità azzurra. Ti mette pressione?
“No, non mi crea nessun problema, lo vivo normalmente. Certo, quando alle presentazioni delle gare, fanno il tuo nome e ricordano che potresti fare il record italiano, allora un po’ di “ansietta” subentra. Ma niente di fastidioso. Quando arriva il tempo desiderato bene, altrimenti non importa”.

Nella tua famiglia sei circondata dall’atletica: nonno Alfredo, papà Andrea, mamma Mita e tuo fratello Francesco. Era inevitabile che tu intraprendessi la stessa strada…
“In realtà non volevo fare atletica da piccola. Poi, quand’ero alle scuole medie, la mia prof. di educazione fisica mi ha portato ai Campionati Studenteschi e ho capito di esser veloce dopo aver vinto senza alcun allenamento, proprio perché non mi interessava fare sul serio. Da quel giorno la mia testa è un po’ cambiata, specialmente dopo aver corso in 8″06 i 60 metri con le scarpe da ginnastica. Ma i miei genitori non mi hanno mai obbligata. L’atletica è stata una mia scelta”.


Com’è allenarsi con papà?
“Credo che difficilmente riuscirei ad allenarmi con qualcun altro. Abbiamo uno splendido rapporto e lui sa tutti i miei problemi extra-atletica. E’ il mio confidente e riusciamo a modellare le sessioni anche in base alle diverse giornate. Forse questo non potrei permettermelo con altri tecnici”.

Un impegno importante, per te, è la scuola.
“Frequento il quarto anno del Liceo Artistico Apolloni. E studio molto, mi da fastidio se in qualche materia non dovessi essere al top”.

Materia preferita?
“A dispetto dell’indirizzo, vado molto bene in matematica e chimica. Però mi piacciono anche le altre”.

Immaginiamo il disegno.
“Mi diplomerò in Arti figurative. Passo molto tempo a disegnare personaggi dei cartoni e dei film, molto meno persone reali. Finora mi diletto con la riproduzione di immagini, non me la sento ancora di creare da zero”.


Tornando all’atletica, allora lo facciamo questo record italiano?
“Me lo auguro! L’obiettivo è quello di concludere le indoor con il primato agli assoluti. Ci proverò lì, cercando anche di migliorare il sesto posto dell’anno scorso”.

E poi?
“E poi si punta sempre più in alto. All’aperto voglio rivincere i titoli italiani di 100 e 200. E prepararmi bene per i mondiali under 20 di Lima”.

Con papà Andrea cosa state mettendo a punto?
“Lavoriamo molto sulla tecnica di partenza. Il mio fisico nel frattempo è cresciuto, adesso sono più forte dal punto di vista muscolare e quello che facevo prima non sono in grado di replicarlo del tutto. Infatti ad Ancona ho avuto un po’ di difficoltà nell’uscita dai blocchi”.

Sei cresciuta con un idolo di riferimento?
“Vi sorprenderà, ma non seguo tantissimo l’atletica dei grandi. Almeno per il momento. Posso invece dirvi di avere un ottimo rapporto con alcuni ragazzi, come ad esempio Edoardo Scotti. Lo considero un amico, ci sentiamo spesso da quando ha saputo tirarmi su il morale con un bel discorso motivazionale ai tricolori cadetti di due anni fa”.

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