Arianna De Masi oltre le previsioni: a Firenze i 100 metri della svolta

Firenze, lo sai, non è servita a cambiarla“, cantava Ivan Graziani. Difficile possa fare al caso di Arianna De Masi, che allo Sprint Festival di sabato scorso ha innestato una nuova marcia ponendo le basi per diventare una sprinter di un altro livello.

La vittoria al Ridolfi in 11″30, tre decimi in meno rispetto al personale che risaliva al 2022, le ha aperto le porte della Nazionale assoluta di staffetta, lei che in azzurro c’era stata solo una volta, nove anni fa, quando fu selezionata per gli Eyof di Tbilisi e fu la prima delle escluse dalla finale.

Arianna, dopo gli ottimi segnali lanciati durante le indoor, aveva già partecipato al primo collegiale di Roma: insieme a Carlotta Fedriga e Alice Pagliarini era stata inserita dal prof. Di Mulo per fare esperienza, approfittando di alcune defezioni. Stavolta, la De Masi, in azzurro ci entra dalla porta principale. E ci resta almeno tre settimane. Volerà alle Bahamas per i mondiali di specialità con le più forti della 4×100. Al ritorno, chissà: con quel tempo è lecito sognare in grande.


Dall’Atletica Meneghina all’Ultra Track & Field

Il percorso di Arianna De Masi non è stato proprio lineare. Il crono di Firenze è la conseguenza della nuova strada imboccata a febbraio dell’anno scorso, quando ha deciso di cambiare guida tecnica, passando da Stefano Auletta allo staff di Ultra Track & Field di Giussano: Alessandro Simonelli, Marco Orsenigo e Luca Braghetto. Nonostante il trasferimento, l’Atletica Meneghina, suo club di appartenenza, non le ha concesso il nulla osta. Per indossare nuovi colori, dovrà attendere la prossima stagione.

Arianna, ti aspettavi il boom di sabato scorso?
“Ero sicura di togliere parecchi centesimi al vecchio PB. Ma 11″30 è davvero un tempo enorme. Si vede che il lavoro fatto soprattutto in inverno comincia a pagare e il fisico ha risposto bene ai nuovi stimoli avuti con il cambio di allenatori”.

Adesso, clamorosamente, non sei nemmeno tanto lontana dal record italiano.
“Andiamoci piano. E poi, con questa Dosso, credo che l’11″14 non durerà ancora a lungo”.

Che centometrista sei al momento?
“Le mie qualità vengono espresse di più nella seconda parte. Sulla prima ci stiamo lavorando, ma siamo ancora lontani da dove vogliamo arrivare”.

Raccontaci nel dettaglio i 100 metri di Firenze.
“Rispetto ai miei standard, sono partita bene. Mi sentivo leggermente indietro a Irene Siragusa, che correva alla mia sinistra. Ma avevo già capito che a differenza di altre occasioni non avrei sprecato la gara dopo dieci metri”.

Il punto più debole di Arianna De Masi? La partenza…

E poi?
“Ho cercato di finire la fase di accelerazione in modo tranquillo, sapendo che il mio forte arriva dopo. E infatti mi sono distesa molto bene, solo negli ultimi 20 metri mi sono scomposta un po’ rispetto al solito. Ma l’azione continuava ad essere efficace”.

Dunque ci sono ancora margini.
“Ed è questo che mi conforta. Perché so di poter migliorare ancora tanto. Soprattutto in partenza, dove serve lavorare sull’accelerazione, perché spesso l’ho interpretata come se corressi nella fase lanciata, rimanendo totalmente infilata”.

Cosa non funzionava più con il precedente tecnico?
“Credo che dopo molti anni entrambi non potevamo dare all’altro niente di più. Il mio miglior risultato è stato il terzo posto ai Campionati Italiani promesse nel 2021, poi hanno provato a spostarmi sugli ostacoli ma io ero contraria. Il tentativo è stato disastroso, anche perché a mio avviso non era il caso di sperimentare con un’atleta di 23 anni”.

E sei arrivata dai ragazzi di Ultra Track&Field.
“Mi hanno offerto le migliori condizioni per allenarmi e ho trovato un ambiente sereno. L’aspetto mentale era quello che più mi interessava. All’Ultra Track & Field c’è un’ottima organizzazione. Oltre ai tecnici, altre figure specializzate come osteopata, nutrizionista e fisioterapista sono in campo ad osservarti mentre ti alleni. Orsenigo e Simonelli si alternano e si completano in base ai lavori specifici. A funzionare è la comunicazione tra i vari componenti dello staff. Ogni sera, i tecnici guardano i video e restano aggiornati sui lavori fatti dagli atleti”.

Come va al raduno di staffetta?
“Sono entusiasta, perché c’è un clima stupendo e le compagne di squadra sono fantastiche, con Anna (Bongiorni, ndr) e Irene a fare da punto di riferimento. Essere arrivata in Nazionale a 24 anni fa sì che io non abbia grandi timori. E’ tutto nuovo, ma mi sento matura e pronta per questa avventura”.

Il minimo per gli Europei? Si può fare…

Come ti sei scoperta velocista?
“Durante il mio primo e unico anno di rugby, altro sport che ho praticato insieme al nuoto. Ero magra e veloce, è stato il papà di una mia amica a suggerirmi di provare con l’atletica. Ho cominciato proprio all’Arena con l’Atletica Riccardi”.

Che tipo di stagione ti aspetti a questo punto?
“Il mio obiettivo principale per il 2024 era l’ingresso nella staffetta. Il tempo di Firenze ha cambiato le carte in tavola, non c’è dubbio. Anche perché è arrivato alla prima uscita, in una gara che non avevo finalizzato a livello di preparazione. Quando tornerò dalle Bahamas, ci sono poche cartucce da sparare prima degli Europei. Però, se la condizione cresce ancora, in almeno due gare a maggio si può provare a centrare il minimo (11″24, ndr)”.

E dei 200 metri cosa puoi dirci?
“Avrei voluto correrli allo Sprint Festival, ma poi hanno modificato l’orario avvicinandoli ai 100 e quindi ho lasciato perdere. Non li ho mai curati in carriera, ma quest’anno per la prima volta abbiamo optato per una preparazione ibrida che mi permettesse di mettermi in gioco anche sulla doppia distanza. Non vedo l’ora di testarmi in gara, anche se non so ancora quando. Il personale? E’ vecchio di due anni, solo 24″25. Lo migliorerò di sicuro”.

Arianna De Masi fuori dalla pista a cosa si dedica?
“Ho suonato per anni il pianoforte, prendendo lezioni da mio nonno che era un insegnante al Conservatorio. Ora mi capita di suonare ogni tanto in casa, da sola. La mia passione è il cinema e la sto portando avanti con gli studi. Sono iscritta al Corso di Laurea in Media e Pubblicità alla Iulm. Mi piacerebbe lavorare più dietro le quinte, nella fase di ideazione e realizzazione dei film”.

Il tuo preferito?
“La finestra sul cortile, di Alfred Hitchcock”.

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