“Core de sta città”: l’onda emotiva di romani doc e d’adozione agli Europei

D’accordo, tutti gli azzurri vivranno un’emozione speciale da domani, venerdì 7 giugno, a mercoledì 12. Partecipare a un Campionato europeo organizzato nella propria Nazione non capita tutti i giorni (gli ultimi europei di atletica in Italia cinquant’anni fa) ed è un privilegio da ricordare per tutta la carriera. Ma per gli atleti romani, nati nella Capitale o nei paraggi, oppure trasferiti per coltivare i rispettivi sogni, la scarica di adrenalina sarà ancora maggiore.

Da Simonelli a Coiro, gli azzurri nati in città

Immaginiamo i brividi del mezzofondista Federico Riva, romano di Casalpalocco, quest’anno vivacissimo alle indoor e poi anche nelle prime uscite all’aperto, prima a Huelva e poi a Lione, con il 3’33″71 nei 1500 secondo solo al neo primatista italiano Pietro Arese. Lui è uno che all’Olimpico ci va spesso, come tifoso in curva per assistere alle partite della Roma.

Sempre nel mezzofondo, da seguire Eloisa Coiro, romana dei Parioli, le cui ambizioni negli 800 metri sono notevoli. Dall’Eur viene invece uno dei favoriti per la gara dei 110 ostacoli, quel Lorenzo Simonelli che ha da poco infranto il primato italiano di Dal Molin correndo in 13″21 a Nancy.

Lorenzo Simonelli con la bandiera italiana.

Nella lista dei capitolini da inserire anche lo sprinter di Velletri Marco Ricci, carta utilissima da giocare in staffetta. Quindi l’astista Sonia Malavisi, tornata a saltare quote consone al suo talento dopo aver dato un calcio alla sfortuna. Il minimo per gli Europei lo ha siglato proprio in extremis, con il 4,50 realizzato al meeting di Barcellona. Infine il giovane Francesco Guerra, che l’anno scorso ha colto la medaglia d’argento nei 10.000 metri agli Europei Under 23 di Espoo ed è la speranza per quel mezzofondo prolungato in pista che non se la passa granché bene.

Nella lista inseriamo anche i due reatini Mattia Furlani, a caccia del colpaccio nel salto in lungo, e la primatista italiana del salto con l’asta Roberta Bruni, trasferitasi lo scorso autunno a Pamplona.

E i romani d’adozione

Il Paolo Rosi, la Cecchignola, Castelporziano. Tanti gli atleti che pur non essendo nativi, hanno messo radici e domicilio nella Capitale diventando romani d’adozione.

La pineta di Ostia, nonostante la separazione da Patrick Parcesepe, è ancora dimora fissa di Antonella Palmisano. Restando in ambito marcia, l’altro pugliese Francesco Fortunato è di stanza a Tivoli, allievo dello zio Riccardo Pisani.

Poi c’è Marcell Jacobs. Nella Capitale, il bresciano ha costruito i grandi successi al fianco di Paolo Camossi. Ora vive a Jacksonville ma il richiamo dell’ambiente romano è stato così forte da tornare nei mesi clou della preparazione per Europei e Olimpiadi a Rieti, nel training camp con i compagni d’allenamento seguiti da Rana Reider.

Citru Ali nei 60 ostacoli a Glasgow


L’altro fenomeno della velocità azzurra, Zaynab Dosso, si allena al Paolo Rosi con Giorgio Frinolli. A proposito di sprint, va ricordato che il comasco Chituru Ali corre veloce con Claudio Licciardello nell’impianto delle Fiamme Gialle a Castelporziano. Al pari del quattrocentista palermitano Riccardo Meli. Sempre a Castelporziano salta con l’asta il toscano Claudio Stecchi, allenato da Giuseppe Gibilisco.

Alla Cecchignola, impianto del Centro Sportivo Esercito, due quattrocentiste d’adozione alla corte di Marta Oliva. Una da più tempo, Alice Mangione, siciliana di Niscemi, una fresca di nomina, Rebecca Borga, veneta di Quarto d’Altino.

Si allenano infine nella Capitale anche la discobola ferrarese Stefania Strumillo, la triplista Dariya Derkach e la maratoneta Sofiia Yaremchuk, entrambe di origini ucraine. Oltre alla mezzofondista bergamasca della Luiss Marta Zenoni, piacevole ritorno in azzurro dopo l’operazione a entrambi i tendini del 2023.

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