Larissa Iapichino ha fatto tutto per bene: l’analisi di papà Gianni a pochi giorni dagli europei

La scintilla che serviva. Larissa Iapichino è appena rientrata da Palermo. Nello scenario dei Campionati di Società, la portacolori delle Fiamme Oro ha saltato 6,86 con 0,8 di vento a favore. Ventuno centimetri di progresso rispetto all’esordio all’aperto avvenuto il 15 maggio ad Atene.

Il salto di Larissa Iapichino è anche la migliore prestazione europea del 2024. La sua serie, di ottima fattura: tre volte sopra i 6 metri e 80. Inutile ricordare che agli Europei di Roma partirà tra le favorite per una medaglia. Alla vigilia di uno dei due appuntamenti cardine della stagione, la sensazione è quella di aver fatto tutto a puntino. La condizione cresce, la tecnica è stabile. Come conferma Gianni Iapichino, il papà-allenatore che abbiamo raggiunto al telefono nelle ultime ore.

Gianni, a Palermo Larissa ha trovato le risposte che cercava?
“Siamo innanzitutto andati sul sicuro, sapendo che Michele Basile e Antonino Trio avrebbero allestito un’ottima pedana e che avremmo trovato un clima ottimale. Larissa aveva bisogno di una gara in cui abbinare le sensazioni personali ai riscontri pratici in termini di rincorsa, stacco e tecnica. E’ venuta fuori una prestazione di alto livello, tutti i suoi salti sono stati ottimi. Peccato per il primo nullo, perché sarebbe stato più lungo di quello con cui ha vinto la gara, vicino ai sette metri. Ma forse è meglio così”.

Larissa Iapichino durante il riscaldamento.


Avrebbe corso il rischio di esaltarsi troppo?
“Una misura eclatante l’avrebbe esposta di più sotto i riflettori e avrebbe potuto destabilizzarla. E’ importante sapere invece che quel tipo di salto lì, anche se nullo, lei è in grado di riprodurlo. Chiudiamo l’avvicinamento agli Europei con la migliore situazione possibile. E un profilo alto, in linea con quello delle sue avversarie e con quanto ci aspettavamo”

Da qui agli Europei cosa farete?
“Le gare sono finite, ci alleneremo per affilare le armi e sistemare i dettagli, cercando di arrivare più carichi possibili all’appuntamento. Tra qualificazioni e finale, distanti un giorno, serviranno molte energie nervose. Questi ultimi giorni serviranno a rendere più fluidi i suoi movimenti e il resto verrà da sé. Siamo pronti insomma. Il tifo di Roma non è da sottovalutare. E la direzione è quella giusta anche per le Olimpiadi”.

Anche il miglioramento rispetto alla gara di Atene è il sintomo che Larissa ha fatto le cose per bene e si ritrova in crescendo di condizione.
“Senz’altro, anche se è giusto parlare del meeting di Atene come di una storia a se stante. Ci aspettavamo buone condizioni e siamo ritornati in Grecia perché aveva portato fortuna l’anno prima. Invece abbiamo dovuto fronteggiare la mancanza di professionalità e l’approssimazione degli organizzatori. Che hanno utilizzato la pedana esposta a un metro e mezzo di vento contrario e non quella sul rettilineo opposto con il vento a favore. Ballavano tre metri di differenza e per gli atleti non è poco. Proprio per questo il 6,65 è stato un grande risultato, Ma siamo andati a Palermo perché serviva un’ulteriore iniezione di fiducia corrispondente allo stato di forma di Larissa”.

Rispetto all’anno scorso Larissa Iapichino è migliorata?
“Il 2023 è stato un anno di consolidamento importante dal punto di vista fisico. Ma già dal mese di ottobre sapevamo che poteva crescere ancora sotto quest’aspetto e abbiamo fatto altri passi in avanti in termini di forza esplosiva e velocità. E poi stiamo lavorando sulla tecnica, perché lei ogni tanto dimentica le cose da fare e aveva fatto alcune gare sottotono proprio per questi difetti. Quest’anno mi ha confermato di essere più solida”.

In questo 2024 sono arrivate per Larissa partnership con brand importanti e più copertine su qualche rivista. E’ sempre più esposta mediaticamente, a soli 21 anni.
“Ha più impegni e deve rispettare questi oneri, ma lo fa con piacere. Se il volto di Larissa fa gola alle aziende è anche per merito dell’immagine costruita dalla sua manager (Silvia Saliti, ndr). E le stesse aziende riconoscono in Larissa non solo le capacità sportive ma anche le sue qualità umane”.


Tornando agli europei: per il titolo bisognerà vedersela con Ivana Spanovic e Malaika Mihambo?
“Credo di sì. Vediamo intanto se Spanovic ci sarà, dal momento che finora ha fatto poca attività e non vorrei rinunciasse per concentrarsi sui Giochi Olimpici. Se ci dovesse essere, sarà sicuramente l’atleta da battere. Mihambo ha un gran potenziale, anche se dalle prestazioni altalenanti. Ma in tutto ci sono quattro-cinque ragazze da tenere d’occhio, in grado di saltare sui sei metri e ottanta. Che non è l’obiettivo di Larissa. Lei può fare qualcosa di più e prendersi una medaglia”.

Cosa risponde Gianni Iapichino agli scettici che storsero il muso quando Larissa decise nel 2021 di congedarsi da Cecconi e farsi allenare dal papà?
“Che li capisco, ma è bene ricordare che è stata una scelta di Larissa alla quale io non mi sono sottratto. E’ giusto anche ribadire che in tempi non sospetti avevo allenato sua mamma (Fiona May, ndr) portandola a conquistare altre medaglie importanti dopo i due titoli mondiali e l’argento olimpico, oltre a migliorarsi da 7,02 a 7,11 e a fare 14,65 nel triplo, ai tempi primato italiano. Insomma, qualcosa avevo fatto…”.

Non dev’essere stato semplice rimettersi in gioco, per di più da padre di una ragazza considerata un talento purissimo dal futuro già scritto.
“Sono stato alcuni anni lontano dall’atletica ma non è stato difficile rientrare, perché ero aggiornato su programmi e sistemi di allenamento. Ciascuno ha poi facoltà di scegliere i propri metodi, il piatto può essere allestito in migliaia di modi e ciò che conta, alla fine, è che il gusto sia buono. Quindi ho sempre accettato le critiche e al contempo ero sicuro di quello che stavo facendo. Con Larissa ci è voluto un anno per cambiare e capirsi”.

Siete anche due bei caratterini: dalla tv, durante le gare, si vedono certe arrabbiature
“Gli Iapichino sono fatti così, molto focosi. Ci scontriamo ma sappiamo come gestire le sfuriate, che rimangono entro limiti che entrambi conosciamo e finiscono sempre a bordo pedana. Larissa negli ultimi tempi è migliorata. Adesso apprezza di più di essere ripresa quando qualcosa non va”.

foto Grana / Fidal



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