A ore i nomi per gli europei: Micol Majori spera di correre i 5000 metri

Questione di giorni, forse di ore e poi sarà resa nota la lista degli atleti che parteciperanno agli Europei di Roma. Non tutti sono certi di indossare la maglia azzurra, specie quelli che non hanno conseguito lo standard e si affidano da un lato al ranking e dall’altro alle scelte della direzione tecnica. Tra questi vi è la mezzofondista Micol Majori, che coltiva la speranza di rientrare tra le convocate per i 5000 metri.

Per Micol Majori l’inizio di 2024 è stato molto importante. Dopo aver completato gli studi, è riuscita a dedicarsi a tempo pieno all’atletica. Ma soprattutto si è trasferita a Modena, per farsi seguire da Stefano Baldini. I primi risultati sono arrivati già nelle prime gare al coperto, come in occasione del personale sui 3000 metri firmato ai campionati italiani di Ancona con 9’00″35.

“Mi sono laureata a luglio del 2023 in Ingegneria Civile al Politecnico di Milano – racconta Micol Majori – e mi sono ritrovata a decidere quale strada prendere. Per il momento ho scelto l’atletica, perché credo di poter restare ad alto livello”.

“Conoscevo Stefano – prosegue la quasi 26enne (li compirà il 4 giugno, ndr) della Pro Sesto Atl. Cernusco – fin dai tempi dei raduni con l’under 20 e poi sono sempre stata in contatto con Ludovica Cavalli. Abbiamo cominciato a lavorare insieme a ottobre e tra noi è scattato subito un feeling agonistico. Ho capito che è l’allenatore giusto per me, sia per i programmi che per l’approccio mentale. In questi mesi sapevo di dover lavorare di più e con pazienza”.

Micol Majori campionessa italiana di cross corto.


Eppure si è già visto un cambio di passo.
“Ero già rientrata nella selezione azzurra per la staffetta mista agli europei di cross, poi le indoor sono state compromesse da una brutta bronchite che non mi ha consentito di essere al top come avrei voluto. Quest’intoppo non mi ha impedito di confermarmi nei 1500 metri con il quarto posto ai tricolori ma soprattutto di compiere il salto di qualità nei 3000 metri per poi vincere il titolo italiano di cross corto”.

La solidità di questo nuovo corso te l’hanno data da poche settimane anche i 5000 metri, con il nuovo PB di 15’32″34 firmato al meeting di Decines.
“Non mi aspettavo di poter correre un crono simile. I 5000 sono una nuova specialità per me, nonostante nel 2022 mi fossi laureata campionessa italiana non li avevo mai preparato con ritmi specifici”.

Puntare sui 5000 è stata una mossa strategica per pensare di poter guadagnarsi una maglia azzurra agli Europei?
“Sì, perché nei 1500 erano già in molte ad aver ottenuto il minimo e nei 5000 avrei avuto più chance per Roma. Così con Stefano abbiamo deciso di concentrarci nella prima parte di stagione sulla distanza un po’ più lunga”.


Quali sono le sensazioni di questa nuova avventura?
“I 5000 li soffro meno e mi piacciono. Credo di avere ancora margine e di potermi migliorare. A ore usciranno i ranking aggiornati e dovrei essere intorno alla ventottesima posizione come terza italiana, se si esclude Ludovica Cavalli che farà i 1500. A Roma ci sarà la finale diretta per 25 atlete, dipenderà anche dalle rinunce. Non nascondo di essere un po’ ansiosa riguardo all’attesa”.

Nella seconda parte di stagione invece ti dedicherai ai 1500?
“L’idea è quella. Non ho ancora debuttato su questa distanza, probabilmente lo farò mercoledì a Zogno in una gara con le lepri ma sempre in funzione dei 1500. Spero di avere buone sensazioni e di esser pronta in quella che è ancora la mia specialità, anche perché ho già migliorato gli 800 ai campionati di società”.

Quali erano i principali timori legati al cambio di vita e di guida tecnica che hai intrapreso a settembre?
“Il primo era il rapporto con il mio vecchio allenatore, Adolfo Rotta, che è anche il presidente della mia società e mi ha cresciuta. Avevo paura che non capisse la mia scelta di andare in un ambiente dove mi sarei allenata di più e con atleti professionisti. Per fortuna non ci sono state interruzioni né problemi di altro tipo. Continuiamo a sentirci un paio di volte a settimana e a confrontarci”.

Micol Majori ha firmato di recente un contratto con la Kiprun.


E il secondo?
“Il fatto di restare un’atleta che non appartiene a un gruppo militare. Fin dal primo momento, non ho voluto trascurare l’università e restare indietro con gli esami. Ho cercato di portare avanti l’atletica e gli studi insieme, nel miglior modo possibile. Perciò le nuove abitudini e anche l’aspetto economico mi spaventavano. Adesso però sono più serena, perché da qualche settimana sono diventata un’atleta professionista grazie a un contratto firmato con l’azienda Kiprun”.

E su Baldini cosa ci puoi dire?
“Non ho mai avuto dubbi sulle sue qualità di tecnico. E sono certa che ci prenderemo delle grandi soddisfazioni”.

Da quando ti alleni a Modena, su quale aspetto vi siete concentrati di più?
“E’ stato fatto un grande lavoro aerobico e di quantità in termini di chilometri. Abbiamo curato lo stile di corsa e poi l’assetto di braccia e schiena per migliorare la respirazione e correre in modo più sciolto ed efficace. Infine, stiamo sistemando anche l’ampiezza, lavorando sulle frequenze. Ci siamo accorti che tendevo a sprecare molte energie”.

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