Yohanes Chiappinelli dopo la mezza di Valencia: “Obiettivo maratona, ma senza pormi limiti”

Mentre Yomif Kejelcha entrava nella storia siglando il primato mondiale di mezza maratona, poco più dietro, Yohanes Chiappinelli chiudeva la propria gara al tredicesimo posto coprendo i 21,097 di Valencia in 1h00’50“, a soli cinque secondi dal proprio personal best (1h00’45” di Pisa 2022) già sfiorato in quel di Udine a settembre (1h00’58”).

Tempi di tutto rispetto che non hanno però soddisfatto appieno Chiappinelli, allievo di Giuseppe Giambrone, anche se specchio di una buonissima condizione in vista del grande obiettivo rappresentato dalla maratona di Valencia.

Il prossimo 1° dicembre infatti il carabiniere senese che si allena al Tuscany Camp, dopo la deludente esperienza primaverile di Amburgo, tornerà sulle velocissime strade della Ciudad del Running con l’obiettivo di ritrovare il feeling con la gara regina.

Yohanes, partiamo dalla prestazione di domenica e dalla pioggia che ha condizionato l’ultima fase della mezza maratona.
“Ha piovuto per tutta la gara, ma negli ultimi quattro chilometri è cresciuta l’intensità e a questa si è aggiunto il vento contrario. Sentivo la maglia appiccicata e il corpo si è bloccato e raffreddato. Credo di aver perso nell’ultimo tratto almeno 30 o 40 secondi”.


Fino a quel momento i passaggi erano in linea con una mezza sotto l’ora.
“Quando sono arrivato a Valencia, l’obiettivo minimo era il miglioramento del personale. L’ultimo periodo di allenamenti mi ha fatto capire di avere nelle gambe un crono attorno ai 59’30”. Le sensazioni fino al 15° chilometro erano ottime. Sono passato in 29’12” al decimo chilometro, con una proiezione di circa 59’45”. Nel finale non è andata come volevo e ho tagliato il traguardo con un pizzico di delusione”.

Tra poco più di un mese c’è una maratona molto importante per te. L’ultima volta, ad Amburgo, non è andata benissimo.
“Mi sono fermato al 38° km quando ho capito che non potevo più centrare le 2h07’30” che mi avrebbero consentito di guadagnarmi un posto per le Olimpiadi di Parigi”.

Cosa non è andato quel giorno?
“Fino al km 30 avevo il ritmo giusto. Poi, quando si è spostata la lepre, mi sono ritrovato a trascinare un gruppetto ancora una volta col vento contro. Il percorso ondulato ha fatto il resto e ho accusato molta fatica. Ero andato lì unicamente per il pass olimpico e ci sono rimasto male. Anche se…”.

Prego…
“Se fossi riuscito a correre quel tempo prefissato, avrei parlato di miracolo. Perché ho preparato Amburgo in un mese e mezzo a causa di un infortunio. Diciamo che ho provato il tutto per tutto e non è andata come speravo”.


Ora però arriva l’occasione per il riscatto.
“La preparazione è stata ideale, con i giusti tempi. Il focus su Valencia è iniziato già ad agosto, durante il ritiro in altura a Livigno. La condizione è buona. Le ultime gare mi hanno dato fiducia. Da qui al 1° dicembre farò solo allenamenti. Non vedo l’ora di correre la maratona. Anche se sul tempo finale non mi sbilancio. Non voglio pormi limiti. Voglio solo andar forte”.

Come sono trascorse le ultime ore dopo la mezza maratona? Cos’hai fatto?
“Sono subito tornato a casa e ieri ho fatto solo una piccola sgambata nel pomeriggio. Stamattina una corsa tranquilla di 1h10′, mentre al pomeriggio sono previsti allunghi da 40-50″ e palestra”.

Quali sono i volumi settimanali affrontati in questo segmento di preparazione?
“La media è sui 200 km a settimana. Abbiamo toccato punte di 235 km, ma anche di 170-175. Ho corso molti lunghi”.

Parlaci dei lavori che stai sostenendo sotto la guida di Giuseppe Giambrone.
“Abbiamo fatto molte sessioni da 5×5000 oppure da 4×6000, a un ritmo di 2’58” al km, poco sotto il ritmo di maratona. Ma anche dei lunghi progressivi, correndo gli ultimi 5-10 km anche a 3′-2’57”-2’50” al km. Come distanza, siamo partiti da 30, per aumentare a 35, 38, arrivando anche fino a 40 km. Il prossimo sarà un altro lunghissimo da 40″.

E i fartlek?
“Blocchi da 1 o 2 km di corsa intensa, alternati con 1 km di corsa più lenta. Ma nei lavori ci abbiamo messo anche tante ripetute brevi: 15×1000 a 2’48” con l’ultimo a 2’33” o blocchi di 400 metri in 1’05” con recupero di 1′”.

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