Antonella Palmisano: “Non mi aspettavo di cambiare allenatore a 9 mesi dall’Olimpiade. E vi spiego perché ho scelto mio marito”


Negli ultimi giorni di settembre, in pieno periodo di rivoluzioni tecniche per molti azzurri di punta, aveva fatto notizia la separazione tra l’olimpionica Antonella Palmisano, oro a Tokyo, e Patrick Parcesepe, guru della marcia e tecnico anche di Massimo Stano.

Il loro rapporto, dopo anni fantastici e prolifici dal punto di vista dei risultati, si è incrinato. E dopo una stagione ricca di colpi di scena, passata per l’ipotesi di ritiro dopo due anni di assenza dalle competizioni a causa di un misterioso problema all’anca, per le successive infiltrazioni di cortisone, il positivo rientro a Madrid e la prova di forza ai mondiali di Budapest con la medaglia di bronzo nella 20 km, la 32enne di Mottola, portacolori delle Fiamme Gialle, ha scelto – quando all’orizzonte s’intravede Parigi – di affidarsi al marito Lorenzo Dessi, già coach di Giulia Gabriele, medaglia d’argento quest’estate agli europei Under 20 di Gerusalemme.



Antonella, quando è maturata la decisione di cambiare?
“E’ successo tutto dopo i mondiali di Budapest. E’ stata una decisione inaspettata, che non immaginavo di dover prendere. Prima di ogni stagione, io e il mio allenatore ci siamo sempre confrontati per parlare delle cose che non sono andate per il verso giusto. Stavolta purtroppo ho trovato dall’altra parte un muro, ho capito che non c’era la volontà di migliorare e di aggiustare alcuni aspetti della nostra collaborazione”.

Eppure il tuo rapporto con Patrick Parcesepe è stato molto intenso.
“Andava ben oltre la marcia. Lui è stato il mio testimone di nozze, mi ha allenata per 12 anni e diventa inevitabile a quel punto mescolare l’attività professionistica e la sfera personale. Purtroppo già dopo i Giochi di Tokyo si erano manifestate le prime crepe. E adesso non è stato più possibile colmarle”.

Immaginiamo che non deve essere stato facile arrivare alla rottura.
“Soprattutto perché mi avvicino a un anno molto importante e provengo da una stagione dove non è stato facile gestire i vari problemi. Adesso è arrivato il momento di avere la testa libera. Fermo restando che ho stima di Patrick, lo ritengo uno dei migliori allenatori a livello mondiale per la marcia e una risorsa per tutto il movimento. Ma io a 32 anni ho avvertito delle nuove esigenze personali e dall’altra parte qualcosa è venuta meno”.



Il cambio arriva subito dopo il tuo ritorno a grandi livelli con il bronzo di Budapest e a pochi mesi da un 2024 ricco di grandi impegni, a cominciare dai Giochi di Parigi.
“Non mi sarei mai aspettata di dover cambiare coach nell’anno olimpico. E dico di più: dal punto di vista tecnico non ho bisogno di apportare cambiamenti, gli allenamenti impostati con Patrick andavano benissimo per me. Ecco perché mi sono affidata a mio marito Lorenzo Dessi. Mancano sette mesi alle Olimpiadi: non ha senso stravolgere le tabelle e le metodologie. Lorenzo ha vissuto con me ed è stato lui stesso allenato da Parcesepe. Perciò conosce nel dettaglio la programmazione e lavoreremo in continuità”.

Affidarsi al marito è comunque una scelta coraggiosa.
“Ammetto che si tratta di una scelta azzardata per entrambi. Lui ha 32 anni e sta facendo un’ottima esperienza alla guida di Giulia Gabriele in campo giovanile. Sa che accostando il suo nome al mio può compromettere la sua carriera. E scindere l’atletica dal rapporto di coppia non sarà facile, ci stiamo già abituando a rispettare i ruoli dentro e fuori casa. Mi sento di aver avuto un bel coraggio. Lascio il certo per l’incerto. Ho voluto rischiare. Come del resto ho sempre fatto nella mia carriera, dove niente è mai stato facile per me”.



Il problema all’anca come va?
“Con il mio fisioterapista Cristian Bruno stiamo scendendo più nel particolare rispetto al passato, partendo da ciò che è accaduto a Budapest, quando al 9° km ho avvertito la sensazione di dolore ma subito dopo esser caduta, mi sono rialzata senza alcun fastidio. Abbiamo capito che non si tratta di infiammazione, ma probabilmente di un problema meccanico che si può sistemare. Stiamo facendo dei test più approfonditi, a differenza degli ultimi due anni in cui sono andata avanti con le infiltrazioni per tamponare il problema. Le prime risposte sembrano positive e sono motivata a lavorare in un certo modo sui particolari per la prossima stagione”.

Domenica sarai a Palo del Colle, per la terza e ultima tappa di “The Walking Stano“.
Sarete ben sei i campioni olimpici…

“Sono felice che Massimo si stia impegnando per promuovere la marcia. Occorre dare importanza alle nostre medaglie e andare nelle scuole: ho apprezzato molto il monologo di Filippo Tortu a Le Iene di martedì sera… In Puglia, Massimo troverà il calore della sua gente, che tanto ha fatto per lui. Dopo la prima tappa era un po’ sconsolato, ma al secondo appuntamento ha riscosso più partecipazione. Adesso chiuderà col botto, anche perché ci saranno anche Bordin, Korzeniowski, Brugnetti e Damilano. E non dimentichiamoci il fine della raccolta fondi per combattere la fibrosi cistica. Noi atleti queste iniziative le facciamo per passione, senza alcun scopo di lucro”.



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