Ce l’aveva quasi fatta. Fino al km 35, Jakob Kiplimo, il vincitore della Maratona di Chicago 2025, era da record del mondo. Sì, meglio di Kelvin Kiptum, edizione 2023, tempo di 2h00’35“. Poi la flessione negli ultimi, decisivi chilometri dove al contrario del compianto fuoriclasse keniano, l’ugandese non è riuscito a mantenere i ritmi altissimi della prima parte di gara e a concludere in negative split.
Kiplimo, a sette dall’arrivo, è passato in 1h39’52”, trenta secondi meglio rispetto al Kiptum di due anni fa. Ma al 40° la situazione si è completamente ribaltata, perché colui che fu allievo di Giuseppe Giambrone al Tuscany Camp, pagava al passaggio del record del mondo ben 47 secondi. Il che significa che dal 35° al 40° km, Kiplimo ha corso in 15’18”, un tempo molto distante dal 14’01” di Kiptum, che dal 30° al 40° fece segnare un parziale monstre di 27’52”.

Kiplimo ci ha provato, con tutte le sue forze e armi a disposizione. Alla seconda maratona in carriera, il recordman della mezza maratona (ricordate il fantascientifico 56’42” di Barcellona lo scorso febbraio?) ha saputo già migliorarsi rispetto all’esordio di Londra e il crono di 2h02’23” (passaggio fortissimo alla mezza di 1h00’16”) fatto segnare a Chicago è solo l’antipasto di quello che verrà nei prossimi appuntamenti, nei quali sicuramente saprà affinare la strategia di gara e la distribuzione dello sforzo per attaccare il primato del mondo e lo storico muro delle due ore.
Kiptum 2023 e Kiplimo 2025: i parziali a confronto
5K: Kiptum 14:26, Kiplimo 13:58
10K: 28:42-28:25
15K: 43:09-42:40
21K: 60:48-60:16
25K: 1:12.04-1:11.12
30K: 1:26.31-1:25.31
35K: 1:40.22-1:55.10
40K: 1:54.23-1:55.10
Arrivo: 2:00.35-2:02.23
Il personale di Feysa e la prova degli italiani
A strappare applausi nella città del vento è stata anche la 26enne etiope Hawi Gejia Feysa, capace di conquistare la prima major della carriera con la sesta prestazione all-time: 2h14’56”, con un record personale migliorato addirittura di 2’04”.
La Feysa ha fatto letteralmente il vuoto, infliggendo quasi due minuti e mezzo alla favorita numero uno, la connazionale Megertu Alemu, e tre minuti alla tanzaniana Magdalena Shauri.

Ma come sono andati gli italiani a Chicago? Non c’erano atleti azzurri élite al via: tra i 53 mila partenti della Maratona a spiccare è Markus Ploner, 45enne bolzanino capace di arrivare 68esimo assoluto con il tempo di 2h23’54”. Bene anche Federico Casati (DK Runners Milano, 179esimo in 2h30’01”), Emanuele Grenti, 2h30”48″ (198esimo), Francesco Blasi, 2h34’20” (314°) e Federico Bordignon, 2h38’01” (524°).
In campo femminile, buon ritorno alle gare di Giulia Sommi (Cus Pro Patria Milano): 136esimo posto e crono di 2h51’19” per l’ex campionessa italiana di maratona. In top five Lea Valentini (24esima in 2h56’43”), Barbara Diquigiovanni (2h58’14”), Federica Testa e e Loredana Tallarico (3h07’19).
foto World Marathon Majors

