Domenica scorsa, alla Maratona di Londra, Sofiia Yaremchuk ha limato due secondi al suo record italiano, tagliando il prestigioso traguardo di Buckingham Palace dopo 2h23’14” alla media di 3’24″/km.
Un tempo che potrebbe far pensare a un progresso pressoché inesistente rispetto al crono di Valencia di fine 2023 (2h23’16”) ma che acquista un valore di enorme portata se si considera che nella City la portacolori dell’Esercito ha corso in una gara women-only, senza dunque il supporto di lepri maschili (il precedente primato nazionale per sole donne apparteneva a Sara Dossena, 2h24’00”, ndr).
Abbiamo sentito il suo allenatore, il colonnello Fabio Martelli, per analizzare nel dettaglio la prestazione di Londra e guardare agli scenari futuri di Sofiia.
Fabio, il principale obiettivo di Sofiia a Londra era migliorarsi dal punto di vista cronometrico?
“L’obiettivo era correre forte, sapendo che Londra è una maratona particolare, dove ci sono solo donne ed è fondamentale stare nel gruppo giusto”.

E Sofiia è rimasta nel gruppo giusto?
“Purtroppo il suo gruppo si è sfaldato dopo due chilometri, perdendo due inglesi molto importanti. A scandire il passo c’era una pacer. La partenza è stata molto accorta, Sofiia è rimasta completamente sola dal 30° chilometro. Però ha corso gli ultimi 12 km a 3’22”. Il passo migliore nel tratto più impegnativo, che le ha permesso anche di andare a riprendere la McColgan e di chiudere al settimo posto. Il finale in crescita significa che è stata fatta una preparazione di qualità”.
Avrebbe potuto fare anche di più e fin dall’inizio avesse avuto le compagne di viaggio preventivate?
“Probabilmente, ma sappiamo che Londra non è Valencia. Due anni fa, in Spagna, corse con cinquanta uomini. In quest’occasione la gestione è stata completamente diversa. Però è un record davvero importante e la ragazza è molto felice”.
Due settimane prima di Londra, Sofiia aveva stupito agli Europei di corsa su strada di Bruxelles, con il settimo posto nella 10km e il tempo di 31’39”.
“E’ stato un test importantissimo, anche perché non aveva preparato in modo specifico quella gara e si era concentrata prevalentemente sui lavori aerobici in chiave maratona”.

Nella preparazione per Londra avete cambiato qualcosa proprio a livello di lavori?
“Abbiamo introdotto delle scalette 1600-1200-1000-800-600-400-200 con ritmi sostenuti e recuperi da fermo da 2’30” a scendere. Questi lavori, abbinati ai medi variati, le hanno dato grande brillantezza e senza di questi non avrebbe potuto mai fare quel 31’39” di Bruxelles”.
Il gran tempo realizzato nei 10 km può aprire nuovi scenari per Sofiia?
“I tempi sono maturi per fare un tentativo in pista nelle distanze più brevi. Non sappiamo come risponderà perché finora si è sempre allenata in un certo modo sull’estensivo. Siamo curiosi di verificare se possono aprirsi nuove prospettive. La volontà è quella di fare un 10.000 forte nelle prossime settimane, lei sulla distanza ha un personale di 33’33″50 risalente a quattro anni fa”.
E la prossima maratona?
“Lei ha già il minimo per Tokyo ma preparare i mondiali significherebbe rimettersi al lavoro in funzione di un’altra 42K già all’inizio di giugno. Forse avrebbe bisogno di un attimo di respiro e tornare sulla distanza in autunno. Ha 30 anni ma a mio avviso è ancora molto fresca e può provare altre cose. Ci metteremo a tavolino in questi giorni e ne parleremo. Sarà lei, come sempre, a decidere la strada da percorrere”.

Il record di Londra cancella in qualche modo la precedente uscita nella maratona olimpica di Parigi, dove fu 30esima con il tempo di 2h30’20“.
“Ai Giochi Sofiia ha pagato la tattica attendista. Si è in pratica ritrovata dietro senza accorgersene, pagando lo scotto della prima Olimpiade. Si è lasciata sorprendere pensando di stare nella pancia del gruppo e quando è partita e ha recuperato 40 posizioni le atlete di testa erano già andate via”.
Per il futuro qual è il prossimo step che Sofiia deve compiere?
“Se escludiamo la maratona olimpica, dall’esordio a Venezia si è sempre migliorata. Ora le manca l’ultimo salto, quello di correre davanti con le più forti in assoluto”.
Le sei maratone corse in carriera da Sofiia Yaremchuk
Venezia 2021: 2h29’12”
Francoforte 2022: 2h25’36”
Londra 2023: 2h24’02”
Valencia 2023: 2h23’16”
Parigi 2024: 2h30’20”
Londra 2025: 2h23’14”
I passaggi di Sofiia a Londra
5 km: 16.53
10 km: 34.00
15 km: 51.02
20 km: 1h8.00
mezza maratona: 1h11.39
25 km: 1h24.52
30 km: 1h42.02
35 km: 1h58.56
40 km: 2h15.45
Arrivo: 2h23.14
foto Grana / Fidal e Yaremchuk profilo Facebook