La scorsa settimana vi abbiamo raccontato la storia di Maria Colajanni, mezzofondista del Cus Palermo che a Rovereto è stata capace di correre gli 800 in 2’00″71. Ma la specialità, specie al femminile, è in grande fermento e diverse atlete stanno salendo alla ribalta migliorando le performance a vista d’occhio. Una di queste è Federica Pansini, 22 anni appena compiuti, che ieri si è laureata ancora una volta campionessa d’Italia under 23 con lo storico club di appartenenza, la Studentesca Milardi dominatrice della prima tornata dei Cds.
La romana di Primavalle, di stanza a Modena dove è seguita da Elisa Cusma (si allena nel gruppo con Giovanni Filippi, Jacopo De Marchi, Federica Zanne e Federico Mogetti) e da qualche mese arruolata nell’Esercito, è scesa alla fine di maggio a 2’02″24, un secondo in meno rispetto al precedente PB.
Federica, che sensazioni ti ha lasciato il super tempo di Tolosa?
“Mi ha fatto scattare la voglia di fare meglio. So di aver dato tutto in quella gara e che le gambe non erano al top come saranno tra un mese circa. Mi aspettavo un 2’03″5, al traguardo sono rimasta sorpresa”.

A questo punto…
“Non so dire adesso se ho sbagliato preparazione e sono più avanti di come avrei dovuto. Ma se ho fatto tutto bene, significa che nelle prossime gare potranno arrivare risultati migliori”.
Al momento gli 800 pullulano di vivacità: Pellicoro, Kabangu, i progressi recenti di Colajanni e, alle tue spalle, ci sono altre giovani che scalpitano come Matilde Prati, Milena Masolini, Martina Canazza, già in possesso del minimo per gli europei promesse.
“Negli ultimi anni ho imparato a non rilassarmi mai. L’anno scorso sono stati i miglioramenti di tante ragazze a darmi una carica in più quando correvo piano e a farmi arrivare ai 2’03”. Da giovani, poi, si ha più fame”.
L’ultimo progresso è stato il modo migliore per festeggiare il tuo ingresso nell’Esercito?
“Sono felice di poter fare finalmente l’atletica come un lavoro. Il mio è stato un arruolamento tardivo rispetto all’età media e per questo motivo ho potuto constatare le difficoltà di fare questo sport ad alto livello. E badate bene: l’alto livello non è solo quello di chi va in Nazionale. Il concetto vale anche per chi corre 2’04” e 2’05”. Sono sacrifici enormi. Vi faccio proprio gli esempi di Matilde, Milena e Martina. Quando penso alla loro situazione, trovo ancora più motivazione. Sento di essere una privilegiata e di non avere scuse. Di dover andar forte per tutte quelle ragazze che hanno dovuto smettere perché non hanno trovato sostegno, pur avendo più talento di me”.

I prossimi impegni all’orizzonte?
“Oltre ai Cds, appuntamento alla quale non rinuncerei mai perché è una delle cose più belle dell’atletica, dovrei schierarmi al via di due meeting, con la speranza di scendere sotto i 2’02”. Prima a St. Polten, in Austria, il 19 giugno, e poi a Dessau, in Germania, due giorni dopo. Bisognerà tener duro”.
L’obiettivo stagionale sono gli europei under 23: in Norvegia si va per una medaglia?
“Prima bisogna guadagnarselo il posto per Bergen. Siamo in tante che puntiamo a qualificarci. Se sarò della partita, proverò a giocarmi tutte le carte. Nel 2021, ai mondiali under 20 di Nairobi, non entrai per pochissimo. Promisi a me stessa che ce l’avrei fatta l’anno dopo a Cali ma poi ebbi dei problemi di salute. Ecco, fare una bella finale europea sarebbe un bel riscatto”.
Su cosa stai lavorando in allenamento per migliorarti?
“Ancora sulla tecnica di corsa. Su un difettuccio per il quale sono diventata famosa, ovvero la tendenza a “nuotare” con le braccia quando sono molto stanca. Di colpo, allargo le braccia e le muovo in orizzontale. Dipende dalle gambe e succede solo in gara. Lo sto correggendo: prima lo facevo per 150 metri, ora solo per 40″.

Ma chi è Federica Pansini?
“Una ragazza umile e tranquilla che sa completamente cambiare personalità in gara per diventare una combattente. Mi definisco anche un po’ retrò. Prendete la musica: sono affezionata al cantautorato e il mio cantante preferito è Antonello Venditti”.
Cosa farai da grande?
“L’anno scorso mi sono iscritta all’Università di Modena e Reggio Emilia. Studio psicologia e vorrei sfruttare questa laurea all’interno dell’Esercito dopo la carriera sportiva”.
Ultima curiosità: su Instagram il nick del tuo profilo è Federica Pansini 400: ha a che fare con il giro di pista?
“Nasco quattrocentista, ma stiamo parlando proprio degli albori. Corro le staffette con la Studentesca e ho anche diverse medaglie sulla distanza. Ma vado forte negli 800. Anche la mia allenatrice, fin da quando lavoriamo insieme (dal luglio 2023, ndr), mi ha sempre detto che sono un’ottocentista pura, né veloce né da 1500. E poi avevo provato a cambiarlo quel nick, ma ho capito che su Instagram non è così semplice…”.