Nel ricco panorama di giovani mezzofondisti in rampa di lancio, a ritagliarsi uno spazio importante ci sta pensando il siracusano Luca Cavazzuti. Il 17enne allenato da Salvatore Dell’Aquila ha chiuso il suo secondo anno nella categoria Allievi centrando la doppietta 1500-3000 metri ai Campionati italiani di Rieti e ha poi indossato la maglia azzurra agli Eyof di Skopje un anno dopo la partecipazione agli Europei di Banska Bystrica.
Per Cavazzuti, atleta targato Siracusatletica, in questo 2025 sono arrivati grandi progressi anche dal punto di vista cronometrico. Nei 1500, la gara che predilige, ha ritoccato per ben sette volte il primato personale. Era partito dal 3’54″42 dei tricolori di Molfetta, dove aveva incassato la sconfitta da Alessandro Casoni, e si è migliorato fino al 3’47″99 siglato a fine stagione nella pista di casa.
Personal best siglato anche nei 3000 a Rieti, in occasione del titolo italiano, con 8’32″84, e nei 1000 metri, a settembre, a Nicolosi, quando ha corso in 2’24″46. Luca Cavazzuti è ora atteso dal salto tra gli Under 20. Come di consueto non preparerà specificatamente le indoor e lotterà per riconquistare una maglia azzurra, magari per i Mondiali di Eugene della prossima estate.
Luca, che stagione è stata per te?
“All’insegna della rivalsa. Il 2024 era stato eccezionale ma ci ero rimasto male dopo aver perso la finale dei 1500 ai Campionati italiani. Ci puntavo tanto ma ho incontrato un Casoni che aveva una marcia in più. Quest’anno sono riuscito a prendermi la rivincita”.

Dopo i 1500 è arrivato il trionfo nei 3000.
“Li ho corsi quasi per gioco. Per la prima volta i 1500 erano il sabato e con il mio allenatore abbiamo deciso di correre anche il giorno dopo. Avevamo allungato un po’ negli allenamenti ma non era una gara che avevamo preparato. L’ho iniziata con il 12° crono d’ingresso, ma mi sono ritrovato tra i favoriti”.
Poi gli Eyof in Macedonia. Quinto al traguardo a un anno dal sesto posto di Banska.
“A Skopje mi aspettavo una gara diversa, pensavo di potermela giocare per il podio nonostante gli altri avessero un PB migliore. E’ stata una prova lenta all’inizio e molto tattica, poi l’atleta ceco, convinto di ritrovarsi all’ultimo giro, ha cambiato passo e lanciato la volata a 600 metri dall’arrivo. Lì mi sono distratto un attimo e ho perso contatto dal gruppo di testa. Ma è stata comunque una bella esperienza, sono entrato in finale col settimo tempo e alla fine ho chiuso al quinto posto”.

Curioso che i due migliori tempi sui 1500 li hai stampati a fine stagione, nel mese di settembre.
“In Sicilia non ci sono molte gare e durante la stagione non è facile per me spostarmi fuori regione. Ho avuto la possibilità di gareggiare a Cernusco sul Naviglio il 1° settembre ma sono stato poco fortunato perché l’ho corsa sotto un diluvio. Nonostante ciò è arrivato un ottimo 3’48″82. Il 12 settembre a Siracusa ho ancora limato, scendendo sotto il muro dei 3’48” grazie all’aiuto di Wilson Marquez che mi ha trainato per 1000 metri”.
Stai per entrare tra gli juniores, come pensi che cambierà la tua vita nell’atletica?
“Al momento continuerò a fare quello che sto facendo. Rimarrò in Sicilia per completare la scuola, frequento il quarto anno del Liceo Einaudi indirizzo Scienze Applicate. E’ chiaro che per il futuro mi piacerebbe che si possa aprire per me la strada del professionismo. Ma è ancora presto. In ogni caso, proseguirò gli studi”.

Quali saranno i tuoi obiettivi per il 2026?
“Il focus resterà sui 1500, la gara in cui mi diverto di più. Chiaramente correrò anche qualche 3000, sia papà che il mio allenatore sono convinti che io sia nato per questa distanza. Ma sappiamo che poi a livello assoluto è una prova dove non si assegnano medaglie”.
Chi è Luca Cavazzuti?
“Un ragazzo semplice. Ho sempre frequentato il campo scuola di Siracusa, perché prima di me allenavano i miei nonni e correvano papà e zio. In passato, all’atletica ho abbinato altri sport. Atletica e calcio. Atletica e pallamano. Nel tempo libero mi piace giocare a pallacanestro con gli amici. Adesso tutte le fiches però sono sul mezzofondo”.
Ti lega un’amicizia speciale con Giulia Aprile, siracusana di Augusta.
“E’ il mio punto di riferimento. La mia guida. Il mio mentore. Siamo amici, mi segue da anni. Da lei ricevo consigli preziosi. Mi dà delle dritte sugli allenamenti ma mi ricorda anche di non pensare solo all’atletica e di godermi i miei 17 anni. Quando ho un problema la chiamo. Per correre la gara di Cernusco, sono stato ospite a Milano da lei e da Joao Bussotti. Secondo me è anche la migliore atleta italiana, specialmente a livello di tecnica di corsa. E poi è una che è andata via a 13 anni per spostarsi a Firenze. Una siciliana che ce l’ha fatta, per me è un esempio”.

Altri riferimenti nel mezzofondo?
“Innanzitutto Joao Bussotti, che frequento proprio per l’amicizia che mi lega a Giulia. Spesso si allenano qui in Sicilia e riesco a correre con lui, è uno stimolo importante. Stimo anche Pietro Arese, quello che corre meglio le finali. Peccato per quest’anno, è stato sfortunato, l’infortunio l’ha condizionato per tutta la stagione”.
Ti vedremo alle indoor?
“Ogni anno c’è l’idea di fare qualcosa ma sia nel 2024 che nel 2025 non sono andato nemmeno ai Campionati Italiani, magari quest’anno si potrebbe aprire uno spiraglio solo per quell’occasione. La mia preparazione invernale non è finalizzata alle indoor, ho sempre pensato che il rischio di farsi male è molto alto. L’ultima volta che ho provato a correre un 3000 non è andata benissimo, all’ultimo giro stavo quasi cadendo perché non avevo tenuto conto della curva inclinata”.
foto Grana / Fidal
foto in copertina di Fama / Fidal

